"E se Dante avesse sposato Beatrice?" è il primo di una serie di libri che vorrebbero raccontare la nascita della letteratura italiana, presentando i protagonisti come uomini e non come miti. Protagonista è Laura, una ricercatrice del XXI secolo. È una storica ma anche un'antropologa ed una linguista. Perciò non è riconosciuta dal mondo accademico ufficiale, che rifiuta ciò che non può classificare entro schemi rigidi. Come il protagonista di "Un americano alla corte di re Artù", Laura si ritrova proiettata nel passato. Ma, a differenza del personaggio inventato da Twain, lei non cerca di cambiare il mondo intorno a sé portando la civiltà del XXI secolo, al contrario si fonde in esso. Gli altri personaggi principali sono: un Dante che non ha ancora combattuto per la sua città; una Beatrice giovane sposa; un Guido Cavalcanti e altri nobili che, negli anni in cui si svolge il romanzo (1289-1291) stanno vivendo un periodo di relativa calma sia in termini di lotte intestine, sia in termini di scontri con città rivali. Ad essi si affiancano altre figure tipiche della Firenze di allora, come ci sono state tramandate dalle cronache coeve: banchieri, servi, dame in cerca di vendetta e personaggi realmente esistiti come i parenti, il padre e le sorelle di Beatrice e il nonno di Petrarca.)
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