Negli ultimi decenni, le donne hanno visto crescere i propri gradi di libertà, autonomia e indipendenza e, conseguentemente, hanno svincolato le loro biografie di vita da traiettorie che le vedevano legate a percorsi tradizionali, caratterizzati da un forte impegno entro le mura domestiche e nei compiti di cura, attivando percorsi nuovi e a volte inattesi. L'agire procreativo emerge come uno degli aspetti centrali di questo cambiamento. Si è passati da una maternità vissuta come destino ineluttabile e naturale, ad una maternità scelta, che impone alle donne una riflessione sul se, come e quando fare un figlio. Se, perché ci si aspetta che le donne accedano alla maternità solo attraverso il desiderio e qualora siano in grado di farsene carico dal punto di vista emotivo ed economico, senza pesare sulla società. Come, perché la maternità biologica rappresenta una delle opportunità per avere un figlio; il cronico ritardo nell'accesso alla scelta procreativa, insieme all'aumento dei tassi di sterilità e infertilità, porta con sé la necessità di percorrere altre strade per diventare genitori. Quando, perché le donne sono chiamate a individuare il momento in cui sia maggiore la loro possibilità di prendersi cura dei nuovi nati senza che questo incida negativamente sugli aspetti di vita personale, di coppia e professionale. Il presente volume si occupa delle scelte procreative delle donne, a partire da un inquadramento del fenomeno sul piano teorico vengono presentati i risultati di uno studio empirico di tipo qualitativo. Madri biologiche, adottive o che hanno fatto ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita e donne senza figli, raccontano come hanno costruito la trama della loro vita, permettendo al lettore di comprendere i diversi fattori che determinano le scelte di maternità.
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