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Indice
Presentazione dell’edizione italiana di Donatella Di Cesare
Prefazione di Kerstin Putz
Parte prima
Corrispondenza tra Hannah Arendt e Günther Anders (1939-75)
Lettere a Günther Anders (1939-41)
Corrispondenza tra Hannah Arendt e Günther Anders (1955-75)
Tre lettere di Günther Anders a Lion Feuchtwanger (1941)
Parte seconda
Testi
Premessa alla nuova edizione del saggio su Rilke (1981) di Günther Anders
Le Elegie duinesi di Rilke (1930) di Hannah Arendt e Günther Stern
Filosofia e sociologia
Su Ideologia e utopia di Karl Mannheim (1930) di Hannah Arendt
Sulla cosiddetta “determinazione situazionale” della coscienza
A proposito di Ideologia e utopia di Karl Mannheim (1930) di Günther Stern
Postilla (1973)
Disposizione per L’incompiutezza dell’uomo e il concetto di “progresso” (1940-41) di Günther Anders
Parte terza
In memoria di Walter Benjamin
Il testamento (1940) di Günther Anders
W. B. (1942) di Hannah Arendt
La verità della dizione (1950) di Günther Anders
Postfazione
La corrispondenza tra Hannah Arendt e Günther Anders di Kerstin Putz
Note
Cronologia della vita di Hannah Arendt
Cronologia della vita di Günther Anders
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il bello di questo libro è che l'ho comprato a Firenze, al mercatino dei libri usati in via Cavour , in una tiepida sera di Ottobre.... Non vorrei essere un po' troppo sarcastica dicendo questo, ma non aspettatevi filosofemi o pillole di saggezza profonda leggendo queste lettere. Sono prosaiche e oserei dire terra-terra, di due persone che si sono volute bene e hanno attraversato molte difficoltà prima di trovare un po' di pace. E quindi si scambiano notizie essenziali sulla vita, sperando soprattutto di averla scampata. Così Hannah parla della sua artrite (curata con pillole di lievito!) o si dispiace della macchia di grasso sulla cravatta di Gunter. Gunter a sua volta parla di questioni finanziarie e non lascia mai un tono pratico ed essenziale . Il succo sta tutto qua: due filosofi che tra loro sono due persone qualunque, che si sostengono nei travagli della vita e che cercano di mantenere una loro alleanza al dilà e al di sopra di tutto.
Di due che si amarono come loro e che restarono al fondo di ogni loro sguardo sempre due intellettuali andrebbe pubblicato tutto. Quando lei lo lasciò disse, con distanza da se stessa ma certo in una stima più che affettuosa: "E' abitato da un pessimismo difficile da sopportare". Negli amori tuttavia entra tutto, contraddizioni e scivolate, infantilismi e altezze, rabbie più che morali e addii un giorno su quattro. Avevamo quelle fra la Arendt e i suoi Maestri. Con Heidegger, nella folle sbandata di un'allieva per il genio (poi macchiato da forti ombre) del suo professore, e quelle con Jaspers, epistole di profonda franchezza dense di stima e insieme di dissenso (non meno stupende sono anche quelle con Hermann Broch). Ma adesso c'è uno sposo, un compagno, una coscienza che è stata anche intimità e sacrificio. E il confronto che ne emerge è come la sincera lastra di quasi un quarantennio nella quale il rispetto e la verità sensibile di entrambi non tarda mai a farsi traccia di reciproca bellezza, di affondi filosofici e visioni anche lontanissime, ma sempre in un taglio di vera autorevolezza. I temi si perdono nelle rispettive ricerche, Hannah nei suoi favolosi studi sul tema concentrazionario, Gunther con la sua meravigliosa ossessione per l'atomica e la sottomissione dell'umano alla merce, al prodotto, in una seriale morte dell'anima ormai incalcolabile. E' senz'altro chiaro, si avverte riga su riga, si tocca nella forza e nell'intensità dello scritto, che lui la ama e la amerà per tutta la vita, ma non sarà lo stesso dall'altra parte. Tutto questo appassiona, commuove e invita a una lettura ancora più profonda, come in una traversata infinita dove i due quasi si sfidano a stoccate di fioretto fra idee più che illuminanti. Il risultato è bellissimo, una scoperta! Ma non era difficile percepirlo già per chi avesse letto i lavori dei due, opere quasi di poesia pur nella loro importante (e spesso tremenda) vertigine realista. Libro colto e teneramente pieno d'umano.
Recensioni
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