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Anno edizione: 2021
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Un grande romanzo storico e di formazione, ma anche una potente meditazione filosofica, sostenuta dalla scrittura superlativa di Sergio De Santis
Aristocle è un ex schiavo, forse di origine greca, acquistato da bambino da una coppia di Romani come compagno di giochi per il figlio. Preso in simpatia dal precettore del ragazzo, ha imparato a leggere e scrivere, e grazie a intelligenza e curiosità non comuni si è fatto un'ampia cultura. Quando, ventenne, si affranca dalla schiavitù, gli accade qualcosa che condizionerà il resto della sua vita. Diviene scrivano di Cesare. A lui il grande Romano detterà i commentari sulle campagne in Gallia. Roma sta attraversando una profonda crisi. Le fazioni di ottimati e popolari si contendono il potere senza esclusione di colpi. Molti pensano che la più grande potenza del mondo conosciuto decadrà o rinascerà grazie a un uomo eccezionale. Cesare è convinto di essere quell'uomo. Straniero, dotato di raro acume, Aristocle è nella condizione ideale per osservare Cesare con sguardo consapevole. Non lo ama, ma non riesce a detestarlo. Ne ammira il coraggio, l'intelligenza, le capacità di stratega, la determinazione, l'abilità politica, ma diffida della cinica ambizione che piega tutto al proprio volere. Né gli sfuggono la vanità, la spregiudicatezza con cui rielabora i fatti, facendo giungere a Roma notizie di trionfi militari per nascondere il fallimento delle campagne in Britannia. La vita di Aristocle cambia di nuovo quando viene mandato a Piacenza presso un amico di Cesare con l'opera che consegnerà le sue imprese ai posteri: quella che tutto il mondo conoscerà come De bello gallico. Audace condottiero o politico spregiudicato? Storiografo obiettivo o manipolatore? Seduttore seriale o profondo intellettuale? Chi è davvero Cesare? Aristocle lo racconta in un libro che comincia a scrivere di nascosto mentre gli è ancora accanto. Nell'offrire un ritratto suggestivo e documentatissimo di uno dei personaggi più affascinanti della Storia, Lo scrivano di Cesare racconta il Potere in tutte le sue declinazioni: campagne militari, relazioni amorose, strategie di comunicazione.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un viaggio appassionante accanto alla grandezza e ai limiti umani di Cesare. Un grande affresco intimista che ti porta per mano facendoti vivere le vicende controverse dell’ascesa al potere di Cesare. Molto ben documentato e ben scritto. Insomma un libro che lascia il segno.
Qualche giorno fa ho concluso la lettura di un bel romanzo storico, "Lo scrivano di Cesare", il cui autore è Sergio de Santis. Il romanzo in questione è uscito da poco. Narra la guerra gallica dal punto di vista di un umile scrivano di Gaio Giulio Cesare. È un libro insolito poiché appartiene più al filone esistenzialista che a quello storico. Il protagonista, Aristocle, è un ex schiavo che dopo aver ottenuto la libertà è partito per il Nord Italia per ottenere un impiego presso Cesare. Questi è stato console l'anno prima e ora si accinge a conquistare la Gallia. Aristocle non lo ama molto poiché lo giudica troppo ambizioso e privo di scrupoli. Il romanzo è scritto in prima persona e va avanti e indietro tra il presente, durante le guerre galliche, e il passato, ambientato nel periodo in cui Aristocle era schiavo. L'opera è notevole perché si differenzia dai soliti romanzi storici contemporanei sull'Antica Roma, esemplificati da autori come Manfredi e Frediani, tutti azione e poca introspezione. Invece il libro di De Santis è una lunga meditazione filosofica sulla Vita e sulla figura di Cesare, di cui il protagonista è molto ossessionato. Altra figura importante nel romanzo è quella del maestro di Aristocle che viene dipinta come una persona molto saggia e premurosa verso il protagonista. È un libro insolito anche perché i vari grandi personaggi della Storia, i vari Cesare, Pompeo, Cicerone, Catone, vengono soltanto menzionati o compaiono poco, mentre alla ribalta sono gli " ultimi", i cosiddetti membri del Quarto Stato, come gli scrivani o i legionari al seguito del grande condottiero invasore della Gallia.
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