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Dettagli

17
2015
Tascabile
15 gennaio 2015
276 p., Brossura
9788811688372

Descrizione

"L'invisibile rivoluzione conformistica di cui Pasolini parlava con tanto accanimento e sofferenza dal 1973 al 1975, non era affatto un fenomeno invisibile. Cbi ricorda anche vagamente le polemiche giornalistiche di allora, a rileggere questi 'Scritti corsari' può restare sbalordito. Il fatto è die per Pasolini i concetti sociologici e politici diventavano evidenze fisiche, miti e storie della fine del mondo. Finalmente, così, Pasolini trovava il modo di esprimere, di rappresentare e drammatizzare teoricamente e politicamente le sue angosce... di parlare in pubblico del destino presente e futuro della società italiana, della sua classe dirigente, della fine irreversibile e violenta di una storia secolare." (Dalla Prefazione di Alfonso Berardinelli)

Valutazioni e recensioni

4,4/5
Recensioni: 4/5
(33)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Essermi calata nella dimensione di questo romanzo è stato emozionante.

Recensioni: 5/5

lettura fondamentale

Recensioni: 5/5

L'opera raccoglie una quarantina di articoli che Pasolini scrisse, prevalentemente sul Corriere della Sera, tra il 1973 e il 1975 (l'anno della sua morte). Il risultato è una lucida e a tratti disperata analisi di un'inarrestabile mutazione antropologica, di un'omologazione culturale, in altre parole della fine di un'Era e l'Avvento di un nuovo modello umano e di un nuovo potere che ha cancellato il precedente volto fisico e culturale dell'Italia, mutando radicalmente la base sociale e umana delle vecchie istituzioni. Dalla Prefazione: "L'invisibile rivoluzione conformistica, l'"omologazione culturale", la "mutazione antropologica" degli italiani......non erano affatto fenomeni invisibili......Ciò che Pasolini diceva era insomma in larga misura risaputo. La sociologia e la teoria politica avevano già parlato. I critici dell'idea del progresso, della società di massa, della mercificazione totale, avevano già detto da tempo tutto ciò che c'era da dire......Che senso aveva fare ora gli apocalittici? Rimpiangere il passato era assurdo......Tornare indietro era impossibile......La sola cosa era semmai organizzare una lotta rivoluzionaria contro il Potere e il Capitale divenuti ormai interamente multinazionali. " A cinquant'anni di distanza dobbiamo purtroppo constatare che tutti i tentativi (pacifici e non) di lotta rivoluzionaria contro il Potere e il Capitale sono miseramente falliti; ma è doveroso continuare a provarci.

Recensioni: 5/5

Nella società pronosticata da Pasolini (e da tanti intellettuali del Novecento) io ci sono nata e ci vivo, pur riconoscendone perfettamente le caratteristiche delineate in questi 'scritti corsari': l'omologazione di culture, linguaggi e classi sociali; il consumismo come nuovo (e più pericoloso perché più subdolo) fascismo; l'antifascismo "di maniera" fondato su una altrettanto subdola connivenza con il potere e sulla falsa tolleranza, che si ostenta come una spilla sul petto per pulirsi la coscienza e poter continuare a perseguire i propri interessi. È chiaro, si tratta pur sempre di opinioni, che possono essere più o meno condivisibili, e di argomenti che in certi casi sembrano troppo datati. Ma, se si leggono questi articoli senza pregiudizio, favorevole o sfavorevole che sia, allora ci si accorge che essi parlano ancora: parlano alla coscienza, costringono a un faccia a faccia con i propri princìpi; a rivederli, anche e soprattutto laddove sembrano più saldi e indiscutibili. Ad ogni modo, ciò che ho pensato al termine di questa lettura (e lo dico col cuore, con un giudizio chiaramente di parte) è che vorrei ci fosse ancora qualcuno capace di scrivere con la stessa intelligenza, lo stesso coraggio di esporsi, la stessa sensibile umanità e la stessa umiltà davanti alle cose di cui non si è esperti, di Pier Paolo Pasolini.