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Anno edizione: 2017
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Scienza tra assenza di metodo e di misurazioni, tra sbagli e frodi, non l'ipse dixit di Tolomeo ma il "così è" di Aristotele. E Galileo con i suoi precursori (Bacon, Ockham) che assume il metodo e la lingua della matematica per fare esperimenti (nei suoi principi imprescindibili) . L'errore di Benveniste sulla memoria dell'acqua (1988) e altre frodi in una epoca di bombardamento di informazioni e di disinformazione scientifica che tocca anche aspetti di accesso alla democrazia e alle decisioni che riguardano la nostra esistenza.
Il Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Fernando Ferroni, ha pubblicato questo intrigante libriccino che in dodici smilzi capitoli ci illustra alcuni tra i maggiori svarioni presi da scienza e scienziati nel corso della storia millenaria dell’umanità. Non solo errori involontari e inconsapevoli, non solo equivoci o inciampi, ma anche inganni, frodi, imbrogli veri e propri. Come quello che nell’88 fece sussultare la comunità scientifica mondiale, lasciando sgomenti medici, teologi e filosofi, ma galvanizzando gli omeopati e gli scrittori di fantascienza, quando Jacques Benveniste pubblicò su “Nature” uno studio sulla memoria dell’acqua. Più recentemente, un giovane ricercatore, Jan Hendrik Schön, affermò di aver costruito un transistor privo di silicio, avviandosi così a una folgorante carriera accademica, prima di essere smascherato e denunciato. Più giustificabili gli errori degli antichi, da Aristotele a Tolomeo, dovuti a una visione antropocentrica del cosmo o all’eccessiva autoreferenzialità del proprio sapere. Nell’800 il famoso astronomo Giovanni Schiaparelli ipotizzò la presenza di vita organica su Marte, e anche Enrico Fermi, geniale fisico italiano, vinse il Nobel grazie a un’intuizione rivelatasi poi falsa. Due straordinarie scienziate, Ida Noddack e Lise Meitner, produssero ricerche eccezionali, ma ignorate probabilmente perché partorite da cervelli femminili. Gli errori nella scienza derivano da molteplici fattori: mancanza di metodo nella sperimentazione o nella verifica dei risultati, problemi di strumentazione, pregiudizi ideologici, timori politici. Quando non si tratti addirittura di frodi e imposture dettate da interessi economici, come nel recente caso del metodo Stamina, che ha illuso e ingannato centinaia di malati.
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