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scheda di Casiraghi, G., L'Indice 1996, n. 6
Antonio Rosmini ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della cultura religiosa e della spiritualità del primo Ottocento europeo. Tuttavia, nonostante la copiosa messe di studi sulla sua figura e il suo pensiero, non pare che gli sia stato riservato il posto che gli compete nel più ampio quadro della storia della spiritualità. Si riconosce l'originalità delle sue intuizioni, la profondità del suo pensiero, la solidità della sua pietà religiosa, ma lo si considera un solitario, un isolato nella storia della spiritualità del suo tempo. La mancanza di una ricerca storica approfondita spiega questa sua collocazione inadeguata e l'estrema varietà dei giudizi, sintetici e perentori, che sulla sua spiritualità sono stati formulati. Rivelando una non comune conoscenza delle grandi correnti spirituali e ascetiche dei secoli XVIII e XIX, il lavoro di Fulvio De Giorgi, docente di storia contemporanea presso l'Università Cattolica di Brescia, intende colmare questa lacuna. Egli ricostruisce la genesi e le caratteristiche della spiritualità rosminiana, le sue fonti e la sua originalità, collegandola alla forte personalità di Rosmini, al suo pensiero e alle sue scelte ideali, e intrecciandola con una serie di temi le cui radici affondano negli indirizzi spirituali e culturali del Settecento e del primo Ottocento. Il tema della "scienza del cuore", a cominciare dalla devozione al Sacro Cuore, rivissuta in modo personale da Rosmini, offre all'autore una chiave privilegiata di lettura per comprendere e approfondire i differenti aspetti della spiritualità rosminiana. Ne emerge un quadro assai complesso, ma estremamente utile, che illumina come in filigrana, entro un orizzonte culturale vastissimo, la spiritualità di Rosmini, i suoi rapporti con le diverse correnti devozionali e ascetiche, il suo impegno di riformatore della Chiesa e di fondatore di un nuovo istituto religioso e, soprattutto, il suo singolare modo di mettersi in relazione con Dio, indagato e vissuto con un inesauribile "spirito d'intelligenza" e con il caldo respiro del cuore. Il peregrinare di Rosmini lungo le vie di Dio, incominciato fin dalla fanciullezza, diventa infatti, con il passare degli anni, un trasporto amoroso, che poggiando sulla roccia della rivelazione, scrutata alla luce della ragione, fa confluire armonicamente nelle vicende della vita spirito di geometria e spirito religioso, ragione e fede, come in un continuo gioco di scatole cinesi, dove ogni conclusione rimanda ad altre più puntuali e precise per spessore teoretico e vastità d'interessi culturali e religiosi.
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