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La poesia di Gina Sacco colpisce per la sua sincerità, la sua freschezza. è una poesia che affronta i temi intimi della vita di una donna, ma anche temi forti, di denuncia, contro la guerra, contro la violenza, contro la crudeltà dell'uomo che devasta la natura e la sua stessa vita. è bello vedere come, proprio dal contrasto tra l'interiorità e la denuncia sociale emerga un campo comune: quello della natura. Le immagini della natura, infatti, diventano punti di partenza per riflessioni che investono ogni aspetto della vita. Sì, perché in questa raccolta di versi la vita, "lampo di luce inquieto", è protagonista assoluta; ecco allora che la poesia si fa dolce e luminosa o dura e cupa, a seconda dei momenti che vengono narrati, delle vicende che la vita costringe ad affrontare, in prima persona o per via indiretta, come spettatore. La natura di Gina Sacco è una natura discreta, vitale, mai invadente, a volte solo fondale, a volte protagonista. I notturni sono spesso luminosi e positivi, ma non mancano i momenti di buio, i momenti in cui la notte fa paura, proprio come è la vita. La sensibilità che emerge da queste poesie è una sensibilità tutta femminile, una sensibilità di donna, di madre, di figlia, di nonna; i grandi temi del tempo, della nascita, della morte sono raccontati con schiettezza e discrezione al tempo stesso, partendo da immagini quotidiane: è così allora che un fiore si fa testimone dell'immagine della madre e una foglia diventa metafora della crudeltà della natura e dell'egoismo dei più forti. I versi liberi e il lessico quotidiano rendono ragione a questa poesia semplice, una poesia vera, che racconta la verità e che nasce dal quotidiano.
Lucia Patano
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