L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
scheda di Vindrola, A., L'Indice 1997, n. 5
Guardare allo spettacolo a partire dalla recitazione dell'attore, primo elemento di valore estetico capace di costruire il senso della messinscena nel suo complesso. In pratica, assumere lo stile dell'artista come tratto decodificatore di una stagione del teatro: una prospettiva poco praticata, ma legittima se si guarda al teatro di fine Ottocento. È questa la linea perseguita da Donatella Orecchia, giovane studiosa di storia del teatro alla sua prima pubblicazione, che prende ad esempio due grandi interpreti del teatro d'attore italiano: Ernesto Rossi e Tommaso Salvini. Fra istanze naturalistiche e romantiche, fra protagonismo scenico ed emergente importanza del testo drammatico, i due attori-artefici si confrontano con Shakespeare, D'Annunzio, e, sul piano teorico, Diderot, per incontrare infine uno spettatore "eccezionale" in Stanislavskij, di cui in appendice viene riportato il saggio sull'"Otello" di Salvini.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore