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Il campo d’indagine di questo volume e’ la didattica, quel sapere dell’insegnare di cui oggi si segnala una generale rinascita. E’ un sapere condizionato profondamente dall’intreccio teoria-pratica e che non puo’ essere studiato con un approccio deduttivo. Cio’ non significa che la didattica non abbia bisogno di teorie. Qui, a partire dal metodo descrittivo della fenomenologia, la teoria e’ presente come offerta
di strumenti interpretativi, sollecitazioni di pensiero e di riflessione, evitando rigide indicazioni prescritte e modelli direttivi per l’azione. Nella prima parte l’indagine sulla didattica viene sviluppata in forma sincronica attraverso un’analisi delle forme della relazionalita’, della cognitivita’, del finalismo e della progettualita’. Nella seconda parte si percorre la genesi del sapere didattico, con particolare attenzione all’ultima fase, quella segnata dalla prevalenza, a livello teorico, dal paradigma delle scienze cognitive. Infine, nell’ultima parte si esplora la via del recupero di un’idea di cognizione in grado di coinvolgere tutti i significati dell’esperienza. L’attenzione cerso la conoscenza intuitiva e’ la via che si apre a una didattica che intende mirare alla piena competenza. Fondare la didattica sulla conoscenza intuitiva significa rivalutare sia il campo dell’esperienza sensibile, percettiva e relazionale dei soggetti sia quello della riflessione su di se’ e della metaconoscenza.
INDICE generale
Presentazione di Piero Bertolini.
Introduzione. * PARTE PRIMA.
DESCRIZIONE. I. Fenomenologia e metodo
descrittivo. II. Le forme dell’esperienza didattica. *
PARTE SECONDA. GENESI. III. Genealogia della
didattica. IV. La societa’ conoscitiva. V. La scienza
cognitiva. Teoria della mente e teoria della
conoscenza. VI. Lo strutturalismo didattico: Jerome
Bruner. VII. La didattica come sapere razionale e
procedurale. VIII. Dal cognitivismo culturale alla
fenomenologia. Prospettive didattiche. * PARTE TERZA.
DIREZIONI. IX. Elogio dell’intuizione: la costituzione
fenomenologica. X. Teoria della didattica. XI. Quali
conoscenze? XII. Per una didattica
dell’esperienza. BIBLIOGRAFIA. INDICE DEI NOMI.
Dalla Presentazione. L’attuale societa’ complessa a struttura mobile e flessibile ha al centro del suo interesse i modi e le condizioni di trasmissione delle conoscenze per tutto l’arco dell’esistenza. Il tema dell’educazione permanente aquisita cosi’ nel nostro tempo un ruolo centrale. E’ in questo contesto che si inserisce l’attenzione per la didattica in tutti i luoghi in cui oggi viene praticata. Attenzione che l’ha condotta ad ampliare il suo campo di indagine fino a porre all’ordine del giorno la questione della sua autonomia scientifica. Anche chi voglia percorrere questa via non puo’ negare, tuttavia, che la didattica abbia sempre avuto a che fare con la pedagogia. Personalmente ho sempre affermato, anzi, che
la didattica puo’ correttamente costituirsi solo come momento indispensabile della scientificita’ del discorso pedagogico. Con questa affermazione mi distinguo pertanto da quella linea di pensiero che, sull’onda si una pretesa scientificita’, ha finito per configurare la didattica come luogo di applicazione di tecniche e metodologie spesso elaborate in altri contesti (psicologico, organizzativo ecc.). La dicotomia teoria-pratica, motivo principale della giusta polemica contro il tradizionale monopolio di una pedagogia filosofeggiante e percio’ vaga e fondamentalmente moraleggiante ed esortativa, non viene
annullata ma semplicemente riproposta. Altre scienze, altre teorie, certamente legittime in altri campi ma comunque extraeducative, si sovrappongono alla didattica indicandole paradigmi e linee di intervento in modo prescrittivo. L’autonomia dell’agire didattico viene meno nel momento in cui si pensa possa essere raggiunta e cioe’ quando esso si affida in tutto e per tutto a modelli non pedagogici. Che cosa significa,
allora, ricollocare la didattica correttamente nel suo ambito pedagogico?… (Dalla Presentazione di Piero
Bertolini)
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