Finalista al Premio Giorgio Scerbanenco 2020
«Cinefila accanita, buongustaia senza sensi di colpa, Vanina è una sbirra all'antica animata da una "forza tranquilla" tutta speciale» – il venerdí di Repubblica
Solo un caso molto complesso può distogliere il vicequestore Vanina Guarrasi dalla caccia ai propri fantasmi e riportarla in azione. Anzi, qualcosa di piú di un caso: un intrigo internazionale all'ombra dell'Etna. Esteban Torres, cubano-americano con cittadinanza italiana e residenza in Svizzera, viene trovato morto nel parcheggio dell'aeroporto di Catania; qualcuno gli ha sparato al cuore. L'uomo ha un passato oscuro, e girano voci che avesse amicizie pericolose, interessi in attività poco pulite. Eppure le indagini sono completamente arenate: nessun indizio che riesca a sbloccarle. Questo finché a Taormina, dentro un pozzo nel giardino di un albergo, si scopre il cadavere di Roberta Geraci, detta «Bubi». Torres e Bubi si conoscevano. Molto bene. Con l'aiuto della sua squadra e dell'immancabile Biagio Patanè, commissario in pensione che non ha perso il fiuto, Vanina riporterà alla luce segreti che hanno origine in luoghi lontani. Ma non potrà dimenticare gli incubi che la seguono fin da quando viveva a Palermo. Questioni irrisolte che, ancora una volta, minacciano di metterla in pericolo.
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Dopo aver letto commenti di altri lettori (e si impara di più leggendo quelli negativi) non posso negare che i continui riferimenti alla relazione del passato-presente-forse futuro della protagonista sono piuttosto noiosi e non aiutano nella lettura; lo stesso si può dire dell'esaltazione delle ricette siciliane, come se la altre regioni Italiane non ne avessero. Nonostante questo, il giudizio non è negativo; la trama poliziesca non è male e ci sono pure delle trovate divertenti (vedi Bonazzoli che deve essere "più padana che puoi"). Sempre incomprensibile ai fini della trama la relazione omosessuale dell'anatomo-patologo, che però in questo libro riserva una bella sorpresa.
È il terzo libro che leggo e non mi ha delusa, la scrittura è scorrevole e la storia avvincente.
Il primo libro che leggo di questa autricd, mi ha deluso. Trama confusa rimandi ai libri precedenti non sempre appropriati. Peccato perchè i personaggi principali sono interessanti, rappresentano dei tipi che televisivamente potrebbero reggere bene in una fiction.
Anche questo libro come i precedenti si conferma un giallo di un buon livello! Se inizierete a leggerlo non riuscirete più a staccarvi dalle sue pagine!! Per me la degna erede di Camilleri! Con in dovuti distinguo ovviamente ma se cercate un giallo siculo qua dovete venire!