L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2021
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il Puer come figura archetipica, la relazione Puer-Senex, Puer-psiche, Puer- Grande-Madre. Secondo la psicologia analitica junghiana. Scrive l'autore: "La prima e classica descrizione junghiana della figura archetipica del Puer Aeternus è: la componente eternamente giovanile di ogni psiche umana, uomo o donna, vecchio o giovane, che è eternamente girovaga, eternamente piena di desiderio e in definitiva profondamente legata alla madre archetepica". L'autore sottolinea che si discosta da questa descrizione e scrive: "Sistemare tutta la fenomenologia spirituale del motivo del Puer Aeternum presso l'archetipo della madre è materialismo psicologico: una concezione che attribuisce lo spirito a un'appendice della materia materna". Non nascondo che ho incontrato difficoltà nella lettura; ho trovato interessante e coinvolgente il capitolo "Le ferite del Puer e le cicatrici di Ulisse".
Nel secondo saggio di "Puer aeternus" Hillman tratteggia il puer con "la vocazione [chiamata o destino] alla trascendenza", "all'unilateralità della direzione verticale", "a raggiungere la [...] perfezione" senza "adattamenti al mondo orizzontale dell'accademia, della scienza o della clinica: le pubblicazioni, l'iscrizione all'albo, la pratica avviata, il riconoscimento dei colleghi, il matrimonio e il figlio, [...] finché, prima dei quarant'anni, siamo già diventati indistinguibili dalle strutture che il nostro aspetto puer ha il compito di trascendere" (p. 103). "L'aspetto puer [...] sta nella 'ricerca' – la 'dynamis' degli eterni 'perché' del bambino, la 'quest', o la contestazione, i tentativi, l'avventurarsi - [...]. Ogni cosa è incerta, provvisoria, da mettere in discussione" (pp. 104-5). Quest'archetipo sarebbe dunque contrassegnato dalla brama d'oltrepassare tutti i limiti umani e cosmici: la temporalità, l'attesa, la pazienza, il lavoro, l'impegno, il sacrificio (cf. pp. 97-8, 107-8), e la doppia antinomia identitaria, sia quella della differenza tra i generi sessuali in nome d'uno 'status' angelicato (cf. p. 100), sia quella della scissione conflittuale tra le generazioni grazie al (meta)archetipo del puer-senex, che eliminerebbe il distinguo col senex stesso. Così ogni dualismo verrebbe risolto e dissolto nell'"unione degli [opposti] uguali" (p. 120). L'anarchia e il caos s'integrerebbero, completerebbero, fonderebbero con l'ordine e la legge, l'eternità con la processualità, l'immaginario col concreto in un equilibrio dinamico (cf. pp. 116, 123, 125). Ma allora non si spiega perché il titolo del volumetto indichi una sola delle quattro polarità identitarie, errore ripetuto in questo successivo "Saggi sul Puer". E, soprattutto, così come per Ernst Bloch, anche per Hillman il trascendere significa considerare fondamentale soltanto l'altro e non l'oltre, l'alterità e non l'ulteriorità, il superare la quaterna identitaria in una sua sintesi e non in un al di là pure rispetto a tale stessa sintesi.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore