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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2024
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Rudolf Otto colpisce al primo sguardo per quello che giapponesi definirebbero un classico portamento hara. Questo libro centrato sulla verticale psichica regge tutta la persona, eretta e abbandonata insieme, riposante perfettamente in sé stessa. La stessa virtù desueta emana dai suoi libri. Noi ci muoviamo oggi in orbe intellettuali di larve barcollanti, rotolanti da una nell'altra ideologia, da uno nell'altro inganno, ed è totalmente un delirio poter capire qualcosa della filosofia di noi stessi. È ragionevole che, in un simile contesto come il Sacro, quasi atterrisce l'apparizione dell'uomo la cui mente ruota, in ardente quietudine, intorno a un centro. Questo centro, come la pertica che gli indiani Achiepa portano sempre con loro e piantano nel mezzo di ogni luogo dove vadano, non è di questa terra e pure tutta la traversa e la ordina, è in ogni punto del tempo e dello spazio e insieme è totalmente altrove. È quella terza dimensione dell'estasi che Heschel stesso ha indicato con maestosa e casta esplicitezza: noi non viviamo soltanto nel tempo e nello spazio ma anche nella consapevolezza di Dio. Libro assolutamente fondamentale da leggere per capire che cosa è il Sacro.
Rudolf Otto tratta il tema del ‘sacro’ con atteggiamento non neutrale ma schiettamente luterano e tutta la sua eccellente argomentazione è nel senso di indagare se il Cristo sia davvero genuina espressione del Santo essendo impossibili indagini sulla coscienza che Gesù ha avuto di sé (Cap. XXI ). Questo approccio critico e non ingenuo verso il NT ascrive l’Autore al filone del c.d. modernismo e in tutto il libro sono continui i riferimenti alla visione di Schleiermacher e, in particolare, ai Discorsi sulla Religione. Otto però vuole in qualche modo superare tale impostazione a lui precedente e la critica sotto due aspetti; il primo è quello di rimettere al centro il Cristo , il secondo di chiarire l’intuizione del divino , quale puro sentimento, riconducendola al principio a priori di Kant (p.164). L'Opera che si intende presentare qui , con brevità, ripercorre il processo storico della teologia nella contrapposizione tra i sostenitori dell’elemento razionale dentro al ‘sacro’ e quelli che ne evidenziano l’elemento irrazionale; per Otto il numenico è caratterizzato da entrambi gli aspetti ed egli passa in rassegna le varie religioni del quale ha conoscenza, da quelle indiane ai tre monoteismi per concludere che tutte le manifestazioni della fede non sono altro che sviluppi storici della predisposizione dell'umanità al 'sacro', in senso ' a priori' .
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