in Bologna, per Costantino Pisarri, In-8° (181x122mm), pp. (1), 71, (5), legatura ottocentesca in p. pergamena rigida con unghie e filetti e fiorellini in oro al dorso. Tagli blu, segnacolo, capilettera e finalini ornati su rame al recto dell'ultima carta, impresa tipografica in xilografia con figura allegorica della Giustizia calcante il monogramma CPB (Costantino Pisarri Bologna). Bell'esemplare. Al verso del primo foglio bianco, antica annotazione di attribuzione: "Il Cav. Valaresso Veneziano é l'autore di questa scenica satira delle tragedie grecheggianti e massime dell'Ulisse del Lazzarini". Alcune minime bruniture. Prima edizione di questa curiosa tragedia di ambientazione orientaleggiante composta dal patrizio veneto Zaccaria Valaresso con lo pseudonimo Cattuffio Panchiano Bubulco protagonista della tragedia é Rutzvanscad, "Re della China, e della nuova Zembla", e sfondo ne é la fantastica città di Tonzfeznprhzimk. L'edizione é contemporanea a quella di Venezia in-8° (l'imprimatur reca la data 17 febbraio 1724). Il Valaresso (1686-1769), Senatore veneziano, poeta giocoso, (da non confondere, come spesso si é fatto, con il suo omonimo che, nel 1793, propose la neutralità disarmata di Venezia, proposta che, accettata all'unanimità, causò la caduta della Repubblica), mecenate di letterati, compose libretti per musica e poemi, ma legò il suo nome precipuamente alla presente parodia dell'"Ulisse il Giovine" del Lazzarini e della tragedia classica in genere. Melzi, I, p. 189: "Si volle dare la berla con questo faceto critico-satirico componimento all'"Ulisse il giovane", tragedia di Domenico Lazzarini. Non rimase però esente di risposta". Allacci, 686. Cat. Olschki CXLI, n. 420. Lancetti, Pseudonimia, 58. Cfr. G. Brognoligo, "Parodie tragiche del Settecento", Lanciano, 1922 (riproduce tra l'altro il testo del "Rutzvanscad") e G. Mazzoni, "Abati, soldati, attori, autori del Settecento", Bologna, 1924, pp. 181 e sgg., nonché la voce "Valaresso" dello stesso Mazzoni in Enciclopedia Italiana, appendice I, 1105.
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