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Richie Frust, ambizioso studente di Princeton, per potersi pagare la retta universitaria spinge i suoi compagni di college verso portali di poker on line a fronte di pagamenti da parte di questi ultimi. Una volta scoperto e messo all’angolo dal rettore del college, Richie si trova costretto a giocare online tutto il suo capitale per poter pagare le ultime tasse universitarie. Sconfitto da un avversario che suppone sia un baro, Richie decide di andare in Costa Rica per incontrare Ivan Block, proprietario del portale e domandargli il rimborso dei soldi persi. Pellicola trascurabile firmata da Brad Furman che dopo una carriera passata a firmare corti, sceneggiature e videoclip, torna dietro la macchina da presa per portare in scena l’amicizia e il conflitto fra due sex symbol - il film piacerà forse al pubblico femminile - come Ben Affleck, nella parte di un ricco affarista in odore di arresto e reduce dalla trionfale notte degli Oscar per Argo, premiato con tre statuette; e Justin Timberlake, nel ruolo di un ragazzo brillante ma senza denari, figlio di un giocatore di poker ostracizzato da qualunque casinò degli States e che in Ivan Block troverà un mentore e un amico, oltre che una fonte di denaro potenzialmente infinita ma non certo la risposta ai suoi interrogativi esistenziali riguardanti il rapporto con il padre e il proprio futuro. Non basta neppure la presenza della splendida Gemma Artenton, ovviamente in perenne bilico fra i due coprotagonisti, come si conviene alla più scontata delle sinossi, a giustificare una sceneggiatura e un film che a parte location paradisiache non offre molto nemmeno agli amanti del tavolo verde e del poker in particolare, lambito solo marginalmente nella trama e citato nel titolo causa la mano vincente omonima.
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