Rosario Angelo Livatino non ha bisogno di parole. Per lui parlano le azioni, i decreti, le agende, le conferenze. Rosario coglieva appieno la pericolosità del suo lavoro, ma non indietreggiò e continuò ad agire, sorretto dalla propria fede interiore e dalla convinzione che gli operatori di giustizia servono lo Stato e non si servono mai dello Stato. Queste pagine presentano al lettore in maniera più articolata e completa la figura del primo giudice beato. Tra i molti inediti: indagini, errori giudiziari, documenti relativi a studi universitari. Particolarmente significativo è lo spazio dato alle agende sulle quali dal 1978, mese dopo mese, Rosario Livatino annota il proprio vissuto. In queste pagine sono stati operati significativi collegamenti tra i suoi appunti e il suo delicato lavoro.)
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