“Romantica” è il primo album che vede il celebre attore Giorgio Tirabassi in veste di musicista e interprete. Un viaggio nel tempo alla riscoperta di un patrimonio senza tempo, 14 brani più una bonus track per raccontare la tradizione popolare della canzone romana trasportati in un universo sonoro elegante e ricercato che spazia dal jazz, al manouche, passando per il tango, la bossanova e la milonga. L’album, prodotto da Giuseppe Vadalà per l’etichetta Nuccia, vede la partecipazione straordinaria di Carlotta Proietti e vanta agli strumenti una formazione di assoluto rilievo nel mondo del jazz: Luca Chiaraluce (chitarra), Massimo Fedeli (fisarmonica), Daniele Ercoli (contrabasso, bombardino, flauto, voce) e Giovanni Lo Cascio (batteria). Romantica nasce dal desiderio di Tirabassi - attualmente impegnato nelle riprese della seconda serie di Squadra Mobile per Canale 5 - di portare alla luce una parte ancora nascosta del repertorio romanesco, che è ricco di serenate e drammi popolari di amore, di dolore e di malavita: “Fior de verbena, ar monno nun c’è rosa senza spina né core innamorato che nun pena” come recita uno degli stornelli. “La scelta di Giorgio Tirabassi osserva Marcello Teodonio, titolare della cattedra di letteratura romanesca all’Università di Roma Tor Vergata - è una selezione oculata e accurata di canzoni romane (con una scappata “fuori porta “, com’è d’obbligo nelle migliori tradizioni, in terra di Ciociaria, con Arziti bella) garbate, melodicamente accattivanti, curate nella modulazione della voce e nell’accompagnamento, classiche insomma perché al tempo stesso romantiche (e cioè drammatiche e liriche al tempo stesso) e antiche (giacché anche le poche che sceglie del repertorio moderno sono diventate dei classici), a combattere e respingere lo stereotipo del romano attaccabrighe e vistoso, incline alla battutaccia sguaiata e alla parolaccia. Giacché il romano invece, il romano di Tirabassi, sta tutto qui: “T’ho da parlà, pe ditte tante cose”. L’album è un primo punto di arrivo di un percorso che ha portato Tirabassi e il suo ensemble jazz, negli anni precedenti, a suonare questo repertorio dal vivo in diversi club e locali della capitale. Prima che inizi la tourneè in giro per l’Italia, l’occasione per ascoltare alcuni di questi brani – “Stornelli di malavita”, “Tango romano”, “Il castello” e “Le stelle…”, eseguiti però in trio – sarà il ritorno di Tirabassi a teatro con “Coatto Unico senza intervallo”. Lo spettacolo, che debutta il 19 gennaio alla Sala Umberto di Roma, rimonta l’originale di 16 anni fa, nato per dare voce ai personaggi di periferia, vera anima popolare della Città Eterna e messo in scena, negli anni, nei luoghi tipici della cultura di strada, dai centri sociali al carcere di Rebibbia. La sua passione per la musica nasce da giovanissimo, all’età di 15 anni, quando scopre Django Reinhardt e il piacere di suonare la chitarra. Una passione che non l’ha mai abbandonato, anzi, al contrario è cresciuta sempre di più, così come la sua straordinaria curiosità che lo ha portato ad ascoltare i musicisti più diversi, dagli Area a Sergio Bruni, dai Led Zeppelin a Claudio Villa. Ma il romanissimo Giorgio Tirabassi, allievo di Gigi Proietti e formatosi artisticamente negli anni d’oro di Gabriella Ferri e Luigi Magni, non poteva che approdare alla straordinario patrimonio della tradizione musicale romana. Ma, attenzione, non si tratta di cantare “tanto pe’ cantà “: Roma diventa sì il centro assoluto ma non la Roma da cartolina, quella del folklore kitsch e degli stereotipi ma la Roma più verace con i suoi uomini e donne, le sue carceri, la malavita, le sue piazze e le sue strade uniche al mondo e Tirabassi, dopo una ricerca nata ai primi anni ’80 e che è ancora in corso, con “Romantica” intende restituire una fotografia di una città cha ha un repertorio ricchissimo che si tramanda da secoli.
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