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FERRAROTTI, FRANCO, Roma madre matrigna
FERRAROTTI, FRANCO, I grattacieli non hanno foglie
recensione di Melotti, U., L'Indice 1991, n.10
Piacevolissimi, questi libri sono a metà strada tra la saggistica sociologica e il pamphlet. Nel primo Ferrarotti prosegue la sua analisi della città di Roma, già oggetto di sue precedenti ricerche. Ma qui non viene solo approfondita e aggiornata l'analisi scientifica. Viene anche rivissuto il rapporto personale dell'autore (piemontese trasferitosi a Roma) con questa città, "madre maliarda che rischia continuamente di farsi matrigna, bellissima e irritante, calda, affascinante e spesso, all'improvviso, enigmatica e lontana".
Rispetto ai precedenti lavori di Ferrarotti, si nota un mutamento di prospettiva. Roma non è più una capitale che si periferizza, ma una periferia che si sforza faticosamente di farsi capitale. Solo in una concezione riduttiva la capitale è la città che ospita le funzioni formali di governo. In realtà costituisce l'immagine articolata della società globale e il momento più alto della coscienza collettiva. Da questo punto di vista Roma ha compiuto notevoli progressi, anche se nei confronti di molte realtà del paese persiste una sua fondamentale estraneità che concorre a spiegare, fra l'altro, il risorgere d'istanze localistiche. Eppure Roma è ormai anche teatro di esperienze sociali significative e presenta mutamenti che interessano le strutture più profonde, e svolge in modo insostituibile la funzione di cerniera fra il nord e il sud del paese.
Ferrarotti analizza in particolare la massiccia immigrazione dai paesi del Terzo Mondo, a suo giudizio ben più consistente di quanto pretendano non solo i dati ufficiali, ma anche le altre valutazioni disponibili. Proprio a questi immigrati la capitale del cattolicesimo presenta il suo volto più arcigno. Al disagio connesso allo sradicamento dai propri affetti e dalla propria cultura e all'incertezza per il futuro si assomma infatti l'angoscia della discriminazione razziale, ormai non più soltanto episodica.
Il libro sull'America ha un impianto più sciolto. Si tratta di un insieme di note, apparentemente frammentarie, che nel loro complesso restituiscono però l'immagine della vita negli Stati Uniti nella sua variata articolazione. Ferrarotti coglie con intelligenza straordinaria i problemi delle grandi città, l'insicurezza che pervade la vita quotidiana, l'emergere di nuove forme di povertà e i nuovi riti che caratterizzano la vita sociale, tanto nel lavoro quanto nel tempo libero.
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