"Senza clamore e dissonanze" in queste semplici parole si può racchiudere il complesso lavoro dell'architetto Mariani, sopito per più di un decennio in un apparente silenzio che invece ha molto da raccontare. Sono i racconti, in tono confidenziale, di amici e colleghi a rivelare Roberto Mariani uomo e architetto. Egli, nel corso della sua attività professionale, si occupa di design, edilizia, elabora proposte urbanistiche e partecipa a numerosi concorsi vincendo importanti premi di architettura. Dalla sede della federazione del Partito Comunista Italiano in via Fratti (1964-1967), opera progettata con Francesco Tornassi, al recupero delle Corti di San Domenico in corso Italia (1987-1991 ); dalla sistemazione dell'isolato di via Titta Ruffo, via Garofani e corso Italia (1982-1991), al complesso residenziale di via Contessa Matilde, nell'area prima occupata dall'Istituto Opoterapico (1988-1991); dal complesso ippico "Scuderie Nuove" in località Barbaricina (1992-1993), al nuovo cimitero di Cascina (1975-1987); fino ad arrivare all'ultima sua opera, il Polo Didattico Giovanni Carmignani dell'Università di Pisa (1992-2003). Il catalogo ripercorre le tappe principali del lavoro dell'architetto, filtrato attraverso una scrupolosa analisi condotta nell'ampio archivio di architettura di Roberto Mariani. "Uno nato al Portone", come amava definirsi Mariani, un uomo di quartiere, un intellettuale con un profondo substrato culturale continuamente nutrito da una curiosità per l'architettura e per la vita. A quindici anni dalla sua scomparsa "l'attività professionale di Mariani rimane un significativo riferimento da seguire per trarne insegnamenti, comparazioni, stimoli o critiche, mai qualcosa di trascurabile". Si affida dunque alle pagine di questo catalogo l'avventura umana e professionale di un architetto pisano del Novecento.
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