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L’industria della Via Emilia, grazie alla capacità di gestire complessità, flessibilità e reti, rappresenta un laboratorio cruciale per il futuro del lavoro e dell’innovazione nella prossima fase della Rivoluzione 4.0.
A che punto siamo della Quarta Rivoluzione industriale? L’internet delle cose permette la comunicazione tra le macchine e prodotti sempre più digitali. L’intelligenza artificiale aumenta costantemente la capacità dei robot di sostituire il lavoro umano. Dentro una traiettoria di trasformazione tecnologica globale, l’Emilia-Romagna, regione a elevata specializzazione manifatturiera, offre un punto di osservazione privilegiato per comprendere il cambiamento. Un’ampia base dati e un viaggio in profondità all’interno dello storico distretto della meccatronica illustrano le enormi opportunità, nonché le persistenti contraddizioni e i divari della Rivoluzione 4.0. Le traiettorie di cambiamento osservate confermano un’evoluzione «a passi discreti» in cui convivono lavoratori e robot, grandi volumi e piccole serie. In una rivoluzione ancora incompiuta, le imprese sono chiamate a investire in accresciute e più ampie competenze per ripensare i processi e le architetture di prodotto in chiave digitale e sostenibile. La competizione dentro le catene globali del valore richiede altresì di preservare reti di fornitura che riducano il rischio di eventi estremi. Si tratta di sfide che possono essere affrontate facilitando la transizione digitale dei distretti industriali e rafforzando l’ecosistema regionale di infrastrutture per l’innovazione e per le competenze, attraverso una sincronizzazione delle strategie di trasformazione con i principali ecosistemi industriali europei.
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