Dall'otto marzo 1941 al cinque giugno 1943, giorno della sua deportazione ad Auschwitz, Etty Hillesum aveva affidato ad alcuni quaderni le sue riflessioni in forma di diario. Insieme alle Lettere da Westerbork, dove Etty è stata deportata prima di arrivare ad Auschwitz, costituiscono la fonte autobiografica che permette di ricostruire un percorso umano e spirituale di grande spessore che a distanza di molti anni conserva una sconvolgente attualità. A queste pagine attinge I. Granstedtm, per ricostruire un percorso biografico molto interessante e originale. La vita di Etty Hillesum infatti viene presentata in queste pagine attraverso gli incontri che hanno segnato la sua vita e hanno costruito il suo volto interiore, in particolare l'incontro e la relazione con Julius Spier, una relazione certamente faticosa, ma decisiva per la sua appassionata ricerca di verità e di trascendenza. Il libro è particolarmente adatto a chi si accosta per la prima volta al pensiero di Etty Hillesum.)
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