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Capolavoro.
Capolavoro.
Bello
Un libro incredibile che racchiude in se un libro temibile. Un fascino sinistro emana dalle pagine. Un fascino subdolo che seduce e intorpidisce, tanto che singoli frammenti di libro sono entrati quasi nell'immaginario collettivo, sotto forma di citazione. Lo stesso fascino talvolta è stato causa di un totale stravolgimento del contenuto, e come pochi libri questo si è prestato ad essere mal interpretato. Wilde si diverte, esaltando l'arte, seducendoci con tentazioni molto più spesso accennate che descritte. Salva l'arte, fuori dal tempo e dalla morale. e tuttavia al contempo la sua descrizione feroce e ironica di una società fa si che la stessa arte abbia anche un tempo in cui si svolge. E alla fine così come ironizza sul moralismo ci conduce anche alla scoperta di orizzonti a priori inattesi. La posa dell'immorale e dell'uomo al di là del bene e del male è in ultimo irreale e irrealizzabile. Nell'ultimo momento Dorian trova di fronte se stesso. Ed inorridisce. Può la bellezza temibile di per se a noi stessi macchiarci l'animo e distruggerci credendo all'inverosimile?