Dedalus. Ritratto dell'artista da giovane

Prima di immergersi nel ventre del Leviatano, passare per questa contrada, resa ancora più magica dalla magnifica traduzione di Pavese, che si ripeterà poi con Melville. Si comprende molto della psicologia interiore di Joyce, le sue insofferenze, il suo stile che prende lentamente forma fino a esplodere. Niente di meglio che leggerlo in una sospesa giornata primaverile, quando il presagio dell'estate si avvicina a passi metallici. Le scuole irlandesi dovevano avere qualcosa di ben caratteristico, se riuscirono a produrre Beckett, Joyce e Yeats!

Non posso dire di averlo molto apprezzato, ma del resto non sono particolarmente amante neanche dell'"Ulisse".

Dedalus, Ritratto dell'artista da giovane - nella traduzione di Cesare Pavese - è una occasione per ritornare a Joyce dopo aver affrontato il suo "Ulysses". Romanzo giovanile dove la scrittura appare già matura ma di più facile approccio rispetto ai flussi di coscienza dell'Ulisse. Romanzo autobiografico e di formazione dove il protagonista Stephen, ancora adolescente, descrive la sua insofferenza e sofferenza rispetto alle convenzioni castranti di una Irlanda di inizio '900 e la difficile emancipazione da queste per diventare quell'artista che poi è stato. Romanzo che richiede tanta concentrazione per le parecchie pagine molto dense nei contenuti e per dei sottintesi di difficile esplicazione, Lo consiglio, sebbene l'Ulisse resti in cima alla classifica.