Donald ha solo 45 anni, ma è condannato a una morte lenta e terribile dal morbo di Gehrig. Decide così di dettare alla moglie Cynthia la storia della sua famiglia, perché i loro figli sappiano da dove vengono. Nelle sue parole rivive la figura del bisnonno Clarence, per metà finlandese e per metà indiano Chippewa, un uomo "come non ce ne saranno mai più" e i suoi ricordi spaziano dall'infanzia dei genitori ai suoi contrasti con il padre, alla visione di una natura viva di cui l'uomo è parte organica. Donald va incontro alla morte con la stessa dignità pura e istintiva con cui ha vissuto, e la sua figura acquista, grazie all'arte di Jim Harrison, uno spessore epico.)
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