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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2005
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Ci sono libri molto migliori sul risorgimento, prendendo questo libro pensavo che essendo un libro scritto quasi esclusivamente da un autore inglese Derek Beales, con solo qualche capitolo scritto da Biagini Eugenio fosse un libro più realistico degli altri, quando invece vale la solita retorica pro risorgimetale, anzi questa retorica in questo libro è spinta all'estremo, con la ricerca delle redici del risorgimento nel '700, quello scritto sul libro è quasi tutto vero, ma le omissioni e le piccole menzogne sono presenti anche qui, anche se il libro racconta quasi sempre la verità. Il più grosso errore è quello riferito a Tullio De Mauro, in questo caso l'autore sbaglia e De Mauro ha ragione, prima dell'unità solo il 2,5% delle persone residenti sul suolo della futura italia conosceva l'italiano, ed erano persone appartenenti a questa elit che avrebbe fatto l'italia. Perchè l'autore del libro sbaglia? Perchè è da circa 30 anni che le Lingue Regionali hanno ricevuto il loro giusto riconoscimento come Lingue, per cui il Piemontese non è più da considerare dialetto, come non lo è il Lombardo, il Vento, il Siciliano ecc ... il popolo non conosceva l'italiano, per cui usava la loro lingua locale, ed anche senza un riconoscimento a livello Europeo, molti scrittori come il citato Vittorio Alfieri hanno sempre affermato una l'incomprensibilità tra questi cosiddetti "dialetti". Il libro tratta l'argomento dal punto di vista storico risorgomentale, il che è errato, le lingue vanno trattate dal punto di vista linguistico perchè oggettivo. Ci sono capitoli di dubbio interesse come la presenza delle donne nel risorgimeto, ed il risorgimento nell'arte, queste pagine dovevano essere usate per descrivere meglio gli avvenimenti e le persone coinvolte, che sono raccontati in modo superficiale. Criticabile in molti altri punti, in particolare sui sui referendum che erano democratici perchè in quel periodo così si facevano tutto il mondo, ecc... manca lo spazio per continuare.
Recensioni
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