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Gli scritti di Amaladoss, teologo indiano, stabiliscono un programma per l’attività missionaria della Chiesa all’interno di una società pluralistica e secolare. L’approccio simbolico alle religioni di Amaladoss riconosce la loro validità pur non compromettendo l’unicità del Cristianesimo come via particolare verso Dio. Il dialogo interreligioso non è un affare esclusivamente per teologi addetti ai lavori, ma una via da percorrere per cambiare la società. L’evangelizzazione è la risposta cristiana alla chiamata rivolta a tutti gli uomini a lavorare con Dio per «rinnovare tutte le cose». “L’evangelizzazione – afferma Michael Amaladoss – è la risposta cristiana alla chiamata rivolta a tutti gli uomini a lavorare con Dio per “rinnovare tutte le cose””. Il significato dell’evangelizzazione costituisce l’oggetto di accesi dibattiti, in particolar modo oggi, che il post-colonialismo e la retorica anti-occidentale si sono spenti, in cui si assiste però al rinnovarsi delle sfide rappresentate dal pluralismo religioso e dalla necessità di promuovere la giustizia nel mondo. M. Amadaladoss discute in che modo, dalla sua prospettiva trinitaria nella missione della Parola e dello Spirito, lo scopo dell’evangelizzazione deve essere ampliato per includere l’inculturazione, il dialogo interreligioso e la liberazione dell’uomo. L’evangelizzazione è divenuto perciò un compito globale, e le sue dimensioni interculturali si profilano più ampie all’orizzonte. In questo contesto, l’obiettivo sulla missione si è spostato dalla semplice edificazione di una comunità ecclesiale alla promozione del Regno di Dio. Tali mutazioni nella prospettiva non avvengono senza necessariamente sollevare alcuni interrogativi: qual è l’impatto della modernità sull’evangelizzazione? In quale modo valutare la pluralità delle religioni? Possono il dialogo e la liberazione camminare sugli stessi binari? Come considerare la religiosità popolare? Quale, in breve, sarà il futuro dell’attività missionaria cristiana? Nel cercare di dare una risposta a questi interrogativi, Michael Amaladoss espone la molteplicità della versatilità teologica, che rende i suoi scritti profondi, penetranti, e comprovanti. Sicuro dell'impegno verso Gesù e il suo significato universale, Amaladoss va alla ricerca di ciò che, in pratica, significa per un cristiano “liberare Cristo dalla schiavitù occidentale”, per creare una Chiesa di portata veramente mondiale. Queste riflessioni, alcune provocatorie, tutte che partono dalla prospettiva unica dell’esperienza dell’Autore, sono però piene di speranza. In codeste acque inesplorate, un navigatore esperto sonda le acque delle sollecitazioni offerte al cristianesimo dalla tradizioni religiose dell’Est.
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