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Per chi ha conosciuto bene Albertosi questo libro sarebbe un'occasione da non perdere. Sarebbe, appunto. Perché il libro non convince. Intanto perché, al di là di rapide e spesso approsimativi passaggi, c'è poco di Ricky portiere della Fiorentina e, soprattutto, del Cagliari e della Nazionale. Il libro si concentra in modo particolare sul periodo milanese di Ricky. È vero, come già è stato scritto in queste recensioni, che nel libro c'è un mal riuscito tentativo di imitare lo stile di Gianni Brera, che rimane unico e irraggiungibile. E nel libro Brera, che di Albertosi ha scritto molto, è appena citato per il "coccodrillo" su Beppe Viola. In definitiva, il libro è una delusione per chi si aspetta una biografia o un racconto o un romanzo su chi sia stato Albertosi. Ovvero uno dei migliori portieri di tutti i tempi.
Libro dedicato al più irregolare, ribelle e sognatore numero uno dell’arte pedatoria degli anni sessanta-settanta. Un bel volume del “Collettivo Soriano” (Massimiliano Castellani, Cosimo Argentina, Massimo Raffaeli, Lamberto Boranga, Darwin Pastorin, Sergio Taccone, Emanuele Dotto e Furio Zara). Tutti bracconieri di storie calcistiche, uniti da una sconfinata passione per la scrittura dell'argentino Osvaldo Soriano (1943-1997), con Galeano il più grande narratore di storie tra "calcio e vita". Un libro ricco di aneddoti, dall'alba al tramonto della lunghissima carriera di Albertosi, dagli inizi a Pontremoli fino alle ultime partite con la maglia dell'Elpidiense passando per le tappe a Firenze, Cagliari e Milano. Un testo scorrevole che si legge tutto d'un fiato e che celebre in modo egregio gli ottanta anni di uno dei più grandi portieri italiani e della storia del football. La narrazione colpisce anche per lo slancio e il calore umano messo dai componenti del Collettivo Soriano. Da leggere senza indugi.
Ricky è stato uno dei miei idoli di gioventù per quanto riguarda il mondo del calcio. Potete immaginare con quanta ansia attendevo di poter leggere la sua biografia che sapevo essere in uscita. Grande delusione. Il libro è una sequenza di narrazioni poco interessanti che non aggiungono niente di nuovo a quanto ampiamente risaputo sul personaggio; alcune di queste cercano di fare inutile sfoggio di una cultura assolutamente non pertinente con lo spirito di una biografia sportiva. Qualcuno degli autori scimmiotta Gianni Brera senza riuscire minimamente ad avvicinarsi alla ampollosa semplicità del grande giornalista. C'è chi ha scritto un bel raccontino sulle vicende di un ragazzino, grande tifoso di Albertosi, avvicinatosi al mondo del calcio ed al ruolo del portiere Mancano quasi totalmente gli aneddoti legati al personaggio che tanto piacciono a chi ha vissuto gli eventi di cui si parla, E' vero che il titolo parla di un "Romanzo popolare", ma più che un romanzo sembra trattarsi di chiacchiere da bar: chi era il più forte, Albertosi o Zoff? Uscito dal bar, girato l'angolo non resta più niente.
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