Registrato alla Festspielhaus, Baden-Baden, nel 2008.
Opera romantica in tre atti di Richard Wagner su suo libretto.
Personaggi
Tannhäuser/Heinrich di Ofterdingen, un trovatore (tenore)
Herrmann, langravio-conte-jarl di Turingia (basso)
Elisabeth, nipote di Herrmann (soprano)
Venere (soprano o mezzosoprano)
Wolfram di Eschenbach (baritono)
Walther von der Vogelweide (tenore)
Biterolf (basso)
Heinrich der Schreiber (tenore)
Reinmar von Zweter (basso)
Conti e nobili turingi, nobildonne, pellegrini
Atto I
Sul monte di Venere (Venusberg) il cavaliere e trovatore Tannhäuser, da gran tempo irretito e trattenuto colà dalla dea, decide di ritornare alla sua esistenza di un tempo, nonostante le suppliche della dea. Maledetto da Venere, egli risponde invocando la Vergine, e il Venusberg sparisce nell’oscurità. Egli si ritrova in una valle presso Wartbug. Fanfare annunciano l’arrivo di cacciatori: con Hermann, langravio di Turingia, sono gli antichi compagni di Tannhäuser, i nobili Minnesänger, tra i quali è l’amico Wolfram von Eschenbach. Da lui Tannhäuser apprende che Elisabeth, la nipote del langravio, l’ama ancora e l’attende.
Atto II
Nel salone dei bardi a Wartburg, Elisabeth è felice del ritorno di Tannhäuser. Le trombe danno il segnale d’inizio della tenzone poetica con cui il vincitore avrà la mano di Elisabeth: tema è l’essenza dell’amore. Mentre Wolfram celebra l’amore spirituale, Tannhäuser canta, estatico, un inno a Venere che suscita indignazione. I cavalieri si accingono a punire il colpevole, ma Elisabeth intercede per lui: Hermann impone allora a Tannhäuser un pellegrinaggio di espiazione a Roma.
Atto III
Nella valle della Wartbug, Wolfram ed Elisabeth constatano che Tannhäuser non è fra i pellegrini che passano, di ritorno da Roma. Elisabeth offre alla Vergine la propria vita per la salute del peccatore. Ormai vicina alla morte, torna a Wartburg; Wolfram invoca la stella della sera. Ma ecco giungere, lacero e disperato, Tannhäuser: il papa lo perdonerà solo quando fiorirà il suo bastone di pellegrino. Egli invoca Venere, che arriva prontamente, ma Wolfram trattiene l’amico pronunciando il nome di Elisabeth. Un corteo funebre, che porta la bara di Elisabeth, si arresta davanti a Tannhäuser. “Santa Elisabetta, prega per me!” invoca Tannhäuser e cade morto. Alcuni pellegrini sopraggiunti raccolgono il suo bastone: è coperto di fiori.
(fonte: Enciclopedia della Musica Garzanti)
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