Che cosa significa la parola patria? Per alcuni qualcosa di sfumato e astratto. Per chi nasce in una terra di confine, invece, ha lo stesso peso del corpo, lo stesso colore del sangue. Tra questi, chi viveva in Südtirol nel 1925. Else Steiner e suo padre, in realtà, hanno dedicato tutta la propria vita alla musica, e non ci sono mai stati né tempo né spazio per il conflitto. La musica non ha lingua, in fondo, è universale. Quando però la giovane cantante viene allontanata dal teatro, per far posto a un'italiana, qualcosa si spezza per sempre. È Alfred Gasser, medico di successo, ad approfittare della solitudine della donna. Non è un matrimonio d'amore, ma potrebbero essere felici se la loro storia non si intrecciasse a quella di altre tre famiglie. Gli Egger, tra i più ricchi e amati abitanti di Bolzano, il cui figlio minore ha un ritardo mentale che per sua madre è impossibile da accettare, così come ciò che i Walsche, gli estranei, stanno facendo alla sua terra. I Marchetti, arrivati da Vicenza per scappare da un destino infame e disposti a qualunque cosa per integrarsi e arricchirsi, a rubare, mentire, vendere ai Fascisti i nemici politici per un pugno di pane in più. I Ceccarini, orgogliosi comunisti toscani, pieni di figli e di sogni che in parte si infrangeranno nei campi per i dissidenti politici, ma che forse troveranno un riscatto. Lungo i sessant'anni di storia ripercorsi in questa straordinaria saga, Katia Tenti riesce a farci entrare nei mondi di tutti loro, raccontandoci però anche una storia più grande, quella di una terra dilaniata dall'odio e dagli scontri, in cui l'oppressore cambia faccia e bandiera ogni volta. Ma anche di un luogo amato profondamente da coloro che ci abitano e che per restare sono disposti a tutto.
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Mi ha deluso per il modo di narrare : traspare distacco. Non son riuscita a terminarlo...
Non è un po’ esagerato dare 5 stelle a questo libro? Bello, d’accordo, uno spaccato del Tirolo nel periodo degli “attentati altoatesini”, scritto bene, d’accordo, ma 5 stelle si danno ai capolavori o ai libri talmente belli che ti rimangono dentro e non se ne vanno più. Questo non è ne’ l’uno ne’ l’altro
La Storia come non ci è stata raccontata dai libri di testo ma vissuta attraverso le sofferenze e le vicissitudini di gente comune. Questo libro mi ha tenuta incollata a se fino alla fine. Crudo in certe situazioni, tenero in altre, comunque molto intenso. Consigliato vivamente
Ci sono storie nate per essere raccontate, che fluttuano per così dire nell’aria e circolano per fior di lustri al calore dei filò nordici o nelle veglie estive, nei cortili delle case coloniche o nei più altolocati salotti familiari: piccole saghe di gente inizialmente per lo più semplice che, dall’etica di una sopravvivenza spesso nemmeno dignitosa improntata alla perpetuazione della specie e a riti e tradizioni che si ripetono da sempre, intraprende un cammino evolutivo dal profilo darwinisticamente selettivo. Il compianto Antonio Pennacchi in un’intervista disse di sentirsi parte proprio di una genìa di scrittori che, moderni cantori, afferrano queste storie vaganti travasandole quasi per necessità su carta. La Tenti, pur raccogliendo alcune di queste suggestioni, approccia la materia in materia più articolata, imbastendo fin dall’inizio una polifonia sociale che contempla vari livelli. Appare perciò congruo l’irrompere in queste vicende particolari della grande Storia, del cambiamento epocale che imprime un’irreversibile soluzione di continuità ad usanze e abitudini che – almeno per taluni protagonisti – s’indovinano secolari. E tale frattura può prendere varie forme, come la guerra, l’emigrazione e soprattutto il contatto e la mescolanza tra tipologie umane varie. Autrice navigata, bookcoach ed esperta dei meccanismi creativi ed editoriali, la scrittrice si cimenta convincentemente in un filone impegnativo, dipingendo un complesso di personaggi che costituisce il lievito di una vicenda fatta di tante psicologie, la cui somma approda a uno spaccato storico e sociologico che – configurandosi come epopea di volta in volta familiare, cittadina e regionale – attraversa i decenni e fa intravedere in filigrana caratteri e dinamiche ancor oggi attuali nella complessa realtà altoatesina.