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Quanto è importante la responsabilità in questo nostro nuovo secolo? L’esortazione di Barack Obama ad aprire una “nuova era di responsabilità”, pronunciata nel discorso di insediamento in qualità di nuovo presidente degli Stati Uniti d’America il 20 gennaio 2009, ha reso più che attuale tale domanda. Questo lavoro, terminato alcuni mesi prima dell’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, propone la distinzione tra nuova e vecchia era di responsabilità e suggerisce in quale modo occorrerà essere responsabili nel prossimo futuro. La “vecchia era di responsabilità” esortava il buon senso in situazioni di massima gravità, realizzava la normalizzazione, proponeva la riparazione di errori e si confrontava con una irresponsabilità molto attrattiva. Quell’era è superata perché quella attuale è dominata dalla tecnica e dalla cultura pragmatica moderna: è l’era di “non-responsabilità” che potrà recare conseguenze negative per l’esistenza della specie umana. La “nuova era di responsabilità” si rende indispensabile per tentare di invertire il declino di umanità che segna questo nostro periodo storico. Si dovrà dare alla responsabilità un significato univoco e armonico, una sostanza e una forma in grado di orientare lo sguardo dell’uomo verso il futuro. Una responsabilità con nuovi riferimenti (la teoria dei legami) e nuovi elementi (le particelle elementari della responsabilità) per ritenerla al servizio dello sviluppo di “qualità umane” del vivere, “attrattiva”, la vera specializzazione dell’uomo in grado di influenzare i comportamenti degli individui al pari delle parole importanti che hanno segnato le diverse ere dell’umanità.
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