Infiniti, purtroppo, sono i modi in cui la pubblica amministrazione può arrecare un danno ingiusto ai soggetti i cui interessi le sono affidati. I suoi funzionari possono - ad esempio - malamente curare un paziente; costruire strade insicure; erroneamente vietare atti leciti o permettere attività illegittime; possono sinanche far mercato dei propri doveri. Questa "infinita responsabilità" ha dato vita ad una sterminata produzione bibliografica, che tuttavia spesso incorre in due vizi opposti: ora aspirando all'universalità, sì da diffondersi in tomi e tomi di ponderosi trattati; ora scegliendo l'ultraspecializzazione, dedicando approfonditissimi studi a questioni di estremo dettaglio. Il presente volume, secondo l'idea ispiratrice dell'intera collana, aspira a collocarsi nel medio di questi due opposti, offrendo al lettore un vademecum completo, ma anche molto agile e snello, per un primo orientamento nel mare magnum della responsabilità aquiliana della pubblica amministrazione. Una "bussola", insomma, per orientarsi e per apprendere quel che non si può non conoscere in materia di colpa della p.a.. L'opera si divide in tre parti: una parte generale, nella quale le regole generali della responsabilità civile (colpa, nesso di causa e danno) vengono calate nella realtà dell'agire amministrativo, e studiate con riferimento a quest'ultimo. Nella seconda parte vengono esaminate le più frequenti fattispecie di colpa aquiliana della p.a.(dall'insidia stradale al sangue infetto; dalla lesione di interessi legittimi all'uranio impoverito; dall'uso improprio di armi alla colpa medica). Nella terza parte, infine, si dà conto delle principali deviazioni delle regole processuali dallo schema consueto, quando sia parte in giudizio una p.a. (giurisdizione, competenza, onere della prova, esecuzione).
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