Nel presupposto dell'inevitabile "morte" delle civiltà quando si esauriscono i princìpi che le animano, anzitutto quelli religiosi, il volume, che è stato originariamente scritto nel 1935, costituisce un'analisi delle crisi culturali che in epoca moderna e contemporanea hanno minato l'edificio della civiltà occidentale e alle loro ricadute socio-politiche. L'Autore esamina dunque la dinamica storica del comunismo sovietico, del fascismo e del nazionalsocialismo, ai quali associa il New Deal statunitense e il laburismo britannico, insieme come esito e come reazione alla disgregazione provocata nella società occidentale dalla filosofia liberale.)
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