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scheda di Cresto-Dina, P., L'Indice 1994, n.10
Annovera ormai una decina di titoli la serie delle monografie che la Edt, con la promozione dell'Assessorato per le Risorse Culturali e la Comunicazione del Comune di Torino, dedica ogni anno al compositore contemporaneo ospite della rassegna Settembre Musica. Quello su Steve Reich rappresenta, in questo contesto, il secondo itinerario nella musica americana, dopo il ritratto di Elliot Carter allestito nel 1989. La presente silloge si apre con un ampio saggio di Enzo Restagno sulla "svolta americana", nel quale vengono ricostruite alcune delle linee portanti dell'innovazione musicale negli Stati Uniti dal secondo dopoguerra a oggi. La peculiarità del contributo reichiano viene individuata, all'interno di quella tradizione, nella capacità di sottrarsi a ogni contaminazione esercitata dalle sollecitazioni di tipo mistico e irrazionale e nella lucidità con la quale, pur senza rinunciare all'esercizio di un proprio specifico potenziale drammatico ed espressivo, esso svolge negli anni le proprie premesse intellettuali. Si inserisce poi in una consolidata tradizione della collana la lunga intervista autobiografica del compositore, raccolta dallo stesso Restagno. Vi trovano spazio, disseminate lungo il racconto della vita, dense annotazioni di carattere musicale, sull'impiego della "forma ad arco", sulla tecnica del defasaggio, sull'idea di un'armonia non modulante, sulle virtualità musicali del linguaggio parlato. Un cospicuo numero di brevi scritti dello stesso Reich fornisce, occupando l'intera seconda metà del volume, le indispensabili chiavi per la lettura dei procedimenti costruttivi utilizzati nella composizione delle singole opere e per la comprensione delle relative implicazioni estetiche. Ne scaturisce l'immagine di un musicista solo in parte collocabile all'interno delle coordinate dell'esperienza minimalista e impegnato, piuttosto, in un'incessante ridefinizione degli spazi culturali e spirituali del proprio operare.
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