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A distanza di quasi vent’anni dalla Crisi del mondo moderno, e nello stesso anno in cui si chiudeva la seconda guerra mondiale, René Guénon spediva a Parigi, dal suo ritiro in Egitto, il testo del Regno della Quantità (1945). Con quest’opera egli dava una formulazione definitiva alla sua critica del mondo moderno, svelandone questa volta tutto il ricco fondo «dottrinale». Mentre i critici della cultura, anche i più radicali, che si sono susseguiti sulla scena europea a partire dalla prima rivoluzione industriale, hanno sempre mantenuto numerosi legami – volendo o non volendo – con l’oggetto che attaccavano, Guénon è l’unico ad aver rescisso dall’inizio tutti quei legami e ad aver descritto il mondo occidentale come contemplando, da una remota distanza, la terra dove «il frutto maturo cade ai piedi dell’albero». Con la sua prosa limpida, netta, da geometra cosmico, Guénon risale qui alle categorie teoriche e storiche da cui discende la civiltà moderna: quantità e qualità, nomadismo e sedentarismo, tempo lineare e tempo ciclico, sfera e cubo, unità e semplicità, misura e manifestazione. Dopo aver commentato e illuminato i «simboli fondamentali» in tanti suoi scritti, Guénon ci mostra qui gli stessi simboli nelle loro metamorfosi storiche, via via che, nello scorrere dei cicli, muta la visione di essi. Ci appare così una linea di sviluppo del mondo moderno tracciata sui presupposti di un sapere primordiale e «principiale», che tale mondo è nato appunto per rifiutare, con le conseguenze che Guénon qui descrive con inarrivata lucidità. Non si tratta, comunque, per Guénon, di criticare il «progresso» o l’«ugualitarismo» o il «razionalismo» o qualsiasi altra delle manifestazioni peculiarmente moderne – impresa che per altro egli compie, a titolo di esemplificazione, giungendo a risultati devastanti. Ben più urgente è per lui leggere ogni volta in quelle manifestazioni altrettanti «segni dei tempi», altrettanti sintomi di un processo immenso, le cui articolazioni sono tanto più segrete in quanto quel processo stesso nel suo insieme è mosso appunto dall’«odio per il segreto». L’analisi di Guénon, come si distanziava da ogni altra nei presupposti, finisce così per essere altrettanto solitaria nelle conclusioni – e nulla ha da spartire con le tante deprecazioni «spiritualistiche» dell’empio mondo moderno. Per una cultura come quella di oggi, che ricorre brancolando a tanti argomenti usati da Guénon senza conoscerne l’origine, questo libro è l’occasione per confrontarsi finalmente con una figura e con un pensiero che, sia per chi lo segue sia per chi lo avversa, rimangono essenziali.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
lucido in ogni punto, prezioso nella spiegazione della deriva "necessaria" a cui l'umanità è destinata
E' la prima volta che leggo un testo di Guenon, spinto dalle recensioni positivi di questo libro. Lo trovo quanto mai attuale e stimolante, consente una sorta di autocritica verso il pensiero moderno occidentale (sebbene l'autore sia vissuto agli inizi del secolo!). Contiene vari collegamenti con la filosofia, la scienza, il pensiero induista. Nel complesso mi pare comunque troppo pesante e pieno di elucubrazioni mentali che potevano essere risparmiate per un lettore "medio". Lo consiglio solo ai veri appassionati del tema.
Nella collana di perle costituita dalle opere di R.G., questo libro è tra i meno 'iniziatici' e, forse, proprio per questo può aiutare meglio degli altri chi si avvicini per la prima volta a questo Maestro, certamente più, per esempio, de 'Gli stati molteplici dell'essere'. Non so quante volte io lo abbia già letto ma ogni volta mi offre nuovi spunti di riflessione e la stupefacente chiarezza di esposizione non cessa di meravigliarmi, pur avendo già letto tutta la bibliografia disponibile in italiano. Il libro è in grado di offrire una nuova visione alla mente del lettore, specie quando quest'ultimo presenti determinate caratteristiche ( stavo quasi per scrivere 'qualificazioni', per usare un termine caro a R.G. ) Lo considero uno dei libri in assoluto più importanti che abbia letto ma consiglierei a chiunque di leggere con gradualità TUTTI i libri di questo Maestro del Pensiero Tradizionale, autentico titano del pensiero, la cui opera è destinata a rimanere intangibile, almeno sino a quando esisteranno uomini che non si fermano alle apparenze.
Recensioni
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