Il volume analizza il sistema multilivello dell'art. 4-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354: una norma simbolo dell¿ordinamento penitenziario, introdotta dal legislatore a seguito delle stragi di mafia del 1992, in materia di divieto di concessione dei benefici e delle misure alternative. Con i decenni, l'istituto è stato oggetto di numerose riforme estendendo vistosamente la sua portata applicativa a una categoria eterogenea di condannati (dagli autori dei delitti di mafia e terrorismo, ai sex offenders, ai pubblici ufficiali, ecc.): così, da ultimo, per le modifiche inserite con le leggi n. 3/2019 e n. 69/2019. L'art. 4-bis ha assunto oggi una rilevanza applicativa di prim'ordine, tanto da parlarsi di "doppio binario" penitenziario. L'insieme dei vari commi della disposizione delinea, infatti, un regime ¿differenziato¿ di accesso ai benefici e alle misure extramurarie, prevedendo preclusioni assolute (in parte, mitigate dalla Corte costituzionale, tra le molte, sentenze n. 253/2019 e n. 32/2020) e istruttorie complesse e qualificate (ad es., per la partecipazione di esperti e per l¿acquisizione di informative). Molteplici tecnicismi e differenziazioni che, in sostanza, richiedono la massima precisione interpretativa ed applicativa. Il volume si pone l'obiettivo di fornire gli strumenti necessari per uno approccio sistematico all¿applicazione dell'art. 4-bis e di tutte quelle norme ad esso collegate. Propone, perciò, un'analisi dettagliata dei presupposti applicativi per ciascuna categoria di autori prevista dalla norma, secondo i criteri di legge e gli orientamenti della giurisprudenza di merito e di legittimità, con un approfondimento particolare dei recenti approdi della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell¿uomo.
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