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Re nudo (2023). Vol. 3: Poesia è rivoluzione - copertina
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Re nudo (2023). Vol. 3: Poesia è rivoluzione
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Re nudo (2023). Vol. 3: Poesia è rivoluzione - copertina

Descrizione


Ogni giorno, tutto il giorno, intorno a noi le parole vengono violentate. Per sciatteria, per malafede, per veri e propri crimini. Non sono linguisti a farlo, ma politici, comunicatori, personaggi televisivi e influencer, per quel poco che scrivono e parlano. Chi maltratta quello spazio condiviso che è il linguaggio, maltratta la comunità, la cosa pubblica: usarlo con cura è politica, quella vera, quella nobile, quella che possiamo e dobbiamo fare tutti. È vero che altro non siamo che le parole che usiamo ma siamo anche, purtroppo, quelle che ascoltiamo: gli insulti, le bugie, le inesattezze, le manipolazioni e quella presunta schiettezza popolana che, forse, è il più adulterato dei linguaggi. Troppo spesso media e politica riversano su di noi parole vuote, falsità, spazzatura letterale e sensazionalismo basato sul nulla, lo fanno perché si sentono minacciati da una possibile rivoluzione poetica, letteraria: è un modo malevolo per toglierci “le armi”, parole e cultura. Oggi nulla è più rivoluzionario che rispettare e utilizzare le parole con cognizione di causa. Soprattutto rispettarle in forma scritta, modalità frequente con cui ogni giorno comunichiamo. La letteratura e la poesia, se usate con consapevolezza, possono fare sbriciolare fino a distruggere il muro dell'ignoranza, della supponenza, dell'arroganza e della prepotenza perché rappresentano vita, rivoluzione, conoscenza, affetto, libertà. I politici e i cosiddetti opinionisti e comunicatori hanno paura delle parole, le temono perché raccontano verità e diffondono informazioni che possono dare fastidio e fare traballare lo status quo. Come accadde nella seconda metà degli anni Sessanta negli Stati Uniti - e negli anni Settanta in alcune nazioni europee tra cui l'Italia- quando parole lette sulle pagine di romanzi e poesie o ascoltate tra i solchi di un in vinile hanno accomunato un'intera generazione di giovani intorno a un unico ideale. L'eredità di questa rivoluzione poetica letteraria continua anche oggi, senza necessitare di troppa visibilità, scorre sotterranea come ha sempre fatto. Underground. Le parole sono importanti non è uno slogan da intellettuali radical chic ma una verità da prendere anche molto seriamente, perché tutte hanno un significato ben preciso. Tutte parlano, solo che per pronunciarne alcune ci vuole più coraggio. Ad esempio "amore", "libertà", "rispetto", "uguaglianza", "tolleranza" una volta dette non possono più smettere di esistere. Qualunque cosa accada. Riprendiamocele, le parole, maneggiamole con cautela, brandiamole con il rispetto che meritano. E che meritiamo.
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Dettagli

2023
8 settembre 2023
128 p., ill. , Brossura
9791281300088
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