Il primo numero della nuova serie di Re Nudo, rivista per anni portavoce della controcultura e dell’underground, ricalcherà la linea editoriale del passato – cioè libera, imprevedibile e provocatoria confezionata da una grafica colorata e moderna, curata nei particolari (le copertine saranno tutte illustrate da Andrea Pedrazzini) – sapendo però di rivolgersi a un nuovo pubblico, trasversale sia per età (i giovani di oggi e quelli di allora ancora affezionati al “marchio”) sia per interessi (quello che si legge, si ascolta, si guarda). In apertura - dopo un doveroso omaggio a Matteo Guarnaccia, ispiratore della rinascita della rivista - le rubriche di vita quotidiana (Peccatori & Santi, Atti Impuri); attualità (Close Up); filosofia spicciola (People Have the Power, Humus) cultura (Classica Libera, Educazione Animale) scritte da filosofi, operatori culturali, artisti, giornalisti. E poi – tra i servizi – quello di Marco Cappato che parla dell’Lsd in uso medico, Simone Tolomelli che spiega perché sta finendo l’epoca dei social; Emanuele Bompan che racconta lo stato del pianeta Terra, ormai allo stremo. La seconda metà della rivista è dedicata interamente alla Musica, a tutta la musica che – secondo Leonardo Pelo – «si sta spegnendo», e le responsabilità sono un po’ di tutti, streaming, industria, artisti, pubblico. Franco Mussida racconta la sua nuova svolta intimista che in parte si ispira proprio alla sua partecipazione assieme alla Pfm al Festival di Re Nudo al Parco Lambro di Milano; Carlo Massarini dice che «siamo fatti di note» mentre il soprano Alessandra Borin spiega come la musica lirica sia «molto underground» e Luigi Prevosti di come il di Rock sia «eco-sostenibile». E se Riccardo De Stefano svela le «menzogne del rap», Giordano Sangiorgi, patron del Mei (Meeting delle etichette indipendenti) è certo che il genere stia segnando il passo perché «oltre l’80% dei giovani suona tutt’altri generi e va alla grande la canzone d’autore, soprattutto quella d’autrice». A chiudere il numero L’anello mancante, Graphic Novel di Giorgio Maria Romanelli, che propone la genesi dell’uomo secondo la teoria degli antichi astronauti (Enlil, Enki).
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