Carver è oggi considerato il maestro del cosiddetto minimalismo, ma anche colui che, attraverso le sue storie che prendono vita dalle «banali» esistenze della middle class americana, ha svelato ai suoi lettori la magia che sta dietro alle cose «appena intraviste» tra le pieghe della «normale» quotidianità.
«Gli scrittori non hanno bisogno di ricorrere a trucchetti e trovatine, né sta scritto da nessuna parte che debbono sempre essere i più in gamba di tutti. A costo di sembrare sciocco, uno scrittore a volte deve essere capace di rimanere a bocca aperta davanti a qualcosa, qualsiasi cosa – un tramonto o una scarpa vecchia – colpito da uno stupore semplicemente assoluto.»
Raymond Carver è arrivato in Italia con molto ritardo, o comunque in ritardo ci si è accorti di quanto il suo lavoro avesse rivoluzionato per sempre, almeno quanto quello di Jerome D. Salinger e di Ernest Hemingway non solo la letteratura americana, ma più in generale quella del nostro pianeta. Grazie al paziente e prezioso lavoro dell'editore Minimum Fax e poi al successo del film America Oggi di Robert Altman, tratto dalle sue storie, l'autore dei racconti raccolti in libri ormai imprescindibili come Di cosa parliamo quando parliamo d'amore, Vuoi star zitta per favore? o Cattedrale oggi è diventato un «classico» e uno dei «padri» della letteratura, anche grazie alla sua inconfondibile e unica tecnica di «taglio» sulla quale molto si è scritto, ragionato e anche fantasticato. Da figlio di un taglialegna, dopo una vita passata a voler a tutti i costi diventare uno scrittore, Carver è oggi considerato il maestro del cosiddetto minimalismo, ma anche colui che, attraverso le sue storie che prendono vita dalle «banali» esistenze della middle class americana, ha svelato ai suoi lettori la magia che sta dietro alle cose «appena intraviste» tra le pieghe della «normale» quotidianità.)
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