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Un libro pieno di magia, nel quale le parole sono spesso suono che si dispiega nei percorsi ritmati dell’incantamento. Non c’è però nessuna concessione al formalismo, al gioco e al giocare con le parole fine a se stessi. Anzi. L’uso di un siffatto linguaggio scuote l’albero dei luoghi e del senso comune, facendone cadere i frutti ormai andati a male. Poesie che si misurano anche con temi pregnanti e difficili, come quello della guerra (“Lettera dal Fronte”), senza mai però scivolare nella perorazione banale alla pace; si passa invece, attraverso il filtro d’un approccio “famigliare”, utilizzando una microstoria e la forma epistolare. Carezzanti memorie che si intrecciano ad un orripilante presente. Scorrono, anche, qui e là, ritratti di donne, che ad un primo sguardo ed a una prima lettura, potrebbero apparire troppo schiacciati da un punto di vista esclusivamente maschile. Rileggendo e riflettendo su questa galleria di quadri femminili, ci si accorge però che l’asprezza e la durezza (a volte) nei confronti delle donne mette in gioco anche chi scrive ed osserva il “mondo delle donne”, in modo incantato, cercarndo di scrutare nell’alterità femminile un riflesso di una relazione possibile. Non c’è alcun indice puntato. Assolutamente no. L’autore, si mette in gioco e, a volte, nell’eterno confronto con la dimensione femminile, si mette alla berlina, perché incapace di comprenderla pienamente. Una mancanza che si avverte come un dolore, nel mondo della potenza maschile, rispetto al quale si cerca ostinamente una chiave femminile, una possibile allternativa alla protervia dei nostri tempi.
Che dire! Ho letto e riletto questo libro più volte , ed ad ogni lettura scopro nuove prospettive, nuovi angoli visuali, nuovi punti di osservazione. Come un prisma colpito da un raggio di luce, mille riflessi di senso e di dissenso si proiettano in paesaggi che accarezzano e graffiano in eguale tempo e misura. Una musicalità della versificazione che avvolge e sconvolge il corpo insieme ai sentimenti. Emozioni che frusciano e frustano le callosità dell'abitudine. Versi che hanno un respiro profondo ed illuminante, un libro da leggere d'un fiato e da rileggere ad alta voce per gustarne tutto il sapore!
Una poetica appassionante che si spande e si effonde in mille rivoli e riccioli. Si ascolatano così le voci di interiorità sorprendenti; si incontrano i personaggi d'un mondo affatto imprevidibile. Il ritmo dei versi sommuove dagli abissi emozioni imperscrutate, coinvolgendo il lettore in percorsi di vero smarrimento. Le poesie presenti in questo libro sembrano, a volte, squilli di tromba, altre volte, sommesse cantiche che sussurrano i temi sempiterni della vita. Un libro da leggere e da tenere vicino, un tascabile ed un compagno di viaggio... sempre vicino ai nostri (bi)sogni.
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