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I ragazzi terribili
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I ragazzi terribili - Jean Cocteau - copertina
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ragazzi terribili

Descrizione


Due ragazzi, fratello e sorella, e un amico particolare. Ambigui legami, stretti fino a limiti morbosi, la possibilità di un sodalizio eccentrico eppure normale come solo negli anni verdi si riesce a intrecciare. Una piccola epopea dell'età atrocemente felice e devastante che è la giovinezza.
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Dettagli

1998
Tascabile
10 giugno 1998
162 p.
9788817106160

Valutazioni e recensioni

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Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

Attorno a un fratello e a una sorella una combriccola di amici, baruffe e primi sentimenti confusi, pericoli presenti, soldi facili, scelte sfrenate e brucianti come il vento che agita i loro anni: "I privilegi della bellezza sono immensi, essa agisce anche su coloro che non la constatano". A tratti un sonno d'indifferenza, a tratti esplosioni di vita, una somma di logiche mosse in un'indefinibile marea di situazioni, ludiche, irrazionali, figlie di incoscienze sane e di infanzie ancora non deposte: "L'infanzia si divide in due estremi. Non sospettando la profondità dove si àncora la vita con le sue potenti risorse, essa immagina subito il peggio; ma questo peggio non le sembra affatto reale a causa dell'impossibilità in cui si trova di prendere in considerazione la morte". Cocteau sembra gettare sui fogli questa storia nel veloce sorriso di uno che si strappa un fazzoletto dal taschino; profumo e sfida, amore e sperpero. La poesia arriva presto, ricca e leggera nelle sue metafore immediate, incisiva e libera come un volo di pruriti, fra desideri che sprigionano condivisione e discussioni inquiete poi messe da parte dalla sete e dalla voglia di vivere. E nonostante a volte "il vizio non può resistere più di certi microbi a quote alte", lo stesso riemergono stupori e giochi perché quella è la lancetta del loro tempo: "L'errore di calcolo è l'apparizione della vita". Niente finirà bene, la loro educazione sarà scandita da salti troppo ciechi, smisurata smania di intrecci, invidie, contrasti e disappunti. E' lo scherzo del precoce sui fragili gradini dell'immortalità immaginata: "Esistevano di contrabbando, il destino li tollerava, chiudeva gli occhi. La ricchezza è un'attitudine, come la povertà. Un povero che diventa ricco farà sfoggio di una povertà lussuosa". Scritto quasi con un sofisticato bastone costoso che con una penna, un romanzo stracolmo di fragilità e di tristezza in viaggio sul dorso di un'agiatezza mai serena. Ma Cocteau si fa amare sempre.

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Nicola Mosti
Recensioni: 2/5

Nel corso del breve romanzo, l'autore riesce a suggerire le suadenti atmosfere di una combriccola di debosciati. Tuttavia, l'opera è intrisa di una omosessualità leziosa ed intenzionalmente maldissimulata. Forse per l'epoca sarà pure stata una lettura scandalosa, un testo da mettere all'Indice ma, se ci esimessimo da una pur doverosa analisi storica, non avremmo difficoltà ad ammettere che si tratta di un romanzo sostanzialmente "palloso".

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Vittorio B.
Recensioni: 4/5

Ne consiglio la lettura per la trasparenza; sì, secondo me l'aggettivo giusto è romanzo trasparente, come il vetro, ma al contempo nitido, fresco, leggero e puro (appunto) come il cristallo. Vorresti essere anche tu nella camera coi tre ragazzi terribili, condividendone capricci, manie, sollazzi e complicità.

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Jean Cocteau

(Maisons-Laffitte, Seine-et-Oise, 1889 - Milly-la-Forêt, Fontainebleau, 1963) scrittore francese. Amico di Picasso e di Stravinskij, di Apollinaire e di Diaghilev, fu una delle figure più in vista dell’avanguardia parigina nel periodo fra le due guerre. Dotato di un talento multiforme, nella sua copiosa produzione rifletté via via, e a volte anche simultaneamente, tutte le mode letterarie e artistiche di quegli anni. La sua produzione in versi, raccolta in parte nel volume Poesie 1913-1923 (Poésies 1913-1923, 1924), concilia una fantasia influenzata dai pittori cubisti con l’imitazione metrica dei poeti del Cinquecento. Le opere teatrali alternano tentativi di modernizzare gli antichi miti (Orfeo, Orphée, 1927; Antigone, 1928; La macchina infernale, La machine infernale, 1934; Bacco, Bacchus,...

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