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scheda di Rubilotto, C., L'Indice 1994, n. 3
Accanto a Nagib Mahfuz e a Yusuf Idris, che con pieno merito si sono da tempo imposti all'attenzione dei lettori di tutto il mondo, la narrativa egiziana contemporanea conta altri scrittori di punta, alcuni in gran parte sconosciuti al mercato europeo. Edwar al-Kharrat, di cui Jouvence pubblica "Le ragazze di Alessandria", è uno degli autori più rappresentativi, esponente delle tendenze che da tempo si contrappongono all'estetica classica di un Mahfuz. "Le ragazze di Alessandria" è un fitto monologo interiore che riporta la memoria dell'autore (nato, appunto, ad Alessandria d'Egitto, da famiglia copta, nel 1928) al periodo che va dalla seconda guerra mondiale agli anni sessanta, e che - in una sorta di lungo sogno - ripercorre incontri che hanno segnato l'adolescenza e la giovinezza. Così "Le ragazze di Alessandria" è la cronaca di una devozione amorosa, di uno struggimento non ricambiato - e forse anche mai avvertito -, un gioco che avvolge e intriga il lettore; ma è soprattutto un grande esercizio di stile, che inserisce con successo la lingua d'oggi su una tradizione letteraria antichissima.
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