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Quando acquistai questo romanzo non sapevo chi fosse Susan Vreeland. La storia però m'ispirava e m'ispirava anche il fatto che fosse un romanzo d'arte, uno tra i tanti (come poi ho scoperto) dell'autrice. Non avrei mai pensato che il suo modo di scrivere mi avrebbe coinvolto dalla prima all'ultima pagina. L'abilità narrativa di Susan mi ha fatto persino commuovere nella parte finale.
Brevi e intensi frammenti della vita di persone apparentemente sconosciute e ignare una dell'altra, tutte accomunate da un'unica cosa: il possesso temporaneo di un quadro di Vermeer. La scrittura è lieve, le emozioni descritte con cura, il racconto conduce il lettore a ritroso nel tempo fino alla nascita del quadro, la ragazza in blu, dal pennello del grande pittore olandese.
Avevo grandi aspettative per questo libro, purtroppo si è rivelato deludente... peccato!
Recensioni
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«Involontariamente alzò gli occhi per controllare se il quadro era ancora al suo posto.
Poi disse: "Se invece di guardare fuori dalla finestra la ragazza guardasse noi, penserebbe che siamo una coppia invidiabile".
Un'ombra di sorriso illuminò il viso di Digna. "Guarda fin che vuoi, fuori o dentro, e sarai felice di essere quello che sei". Che fosse un'esortazione o una semplice osservazione, Laurens preferì non fare domande né congetture.»
Un girotondo di racconti che si snodano attraverso i secoli attorno a un quadro di Vermeer: La ragazza in blu è l'opera che ha lanciato Susan Vreeland - californiana di origine olandese - della quale in Italia è uscito prima il secondo romanzo, La passione di Artemisia, incentrato sulla figura della pittrice Artemisia Gentileschi.
Questo romanzo a incastro, che segue gli spostamenti del quadro di Vermeer raccontando che cosa l'opera ha rappresentato per le persone che hanno avuto il destino di possederlo, prende avvio ai giorni nostri, quando si scopre che il dipinto è stato trafugato da un nazista in una casa di ebrei deportati; seguendo un percorso a ritroso nel tempo, troviamo il quadro inserito negli ambienti più diversi, che rappresentano emblematicamente le tematiche cruciali delle varie epoche: in un interno borghese ottocentesco ad Amsterdam, il quadro fa presentire l'inizio di una mutata consapevolezza delle donne; in un palazzo aristocratico di fine '700 si celebrano gli ultimi bagliori di una classe corrotta; in una povera fattoria di contadini minacciata dall'inondazione emergono i rischi costanti dell'economia olandese, che ha strappato al mare ogni centimetro di terreno agricolo; all'inizio del '700 il quadro è nelle mani di una ragazza sfortunata impiccata per stregoneria; e si arriva infine nella casa del pittore Johannes Vermeer che, oberato dai debiti e dalle traversie della numerosissima famiglia, entra in crisi e sta per rinunciare alla pittura, finché non lo coglie l'ispirazione di ritrarre la figlia Magdalena alla finestra, avvolta in un grembiule blu.
Il confronto fra i sogni di Magdalena, che posando per il padre ha scoperto una propria vocazione artistica, e la sua triste realtà quotidiana di sposa e madre ancorata a un'esistenza difficile, mostra l'inevitabile distacco tra arte e vita nella scena finale del libro, quando la donna, vedendo per l'ultima volta il suo ritratto a un'asta, va col pensiero a quanti l'avrebbero posseduto e ammirato nel corso dei secoli: «Gente che l'avrebbe osservata da vicino, pensò, che l'avrebbe guardata intensamente, ma che di lei non avrebbe mai saputo nulla».
A cura di Wuz.it
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