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Una donna incapace di scegliere, che si lascia trascinare dagli altrui desideri, riscoprirà se stessa dopo un lungo e doloroso percorso. Vengono trattate molte tematiche, in questo romanzo, manca solo un pizzico di sincerità in più.
Di una noia mortale... inutile e stereotipato, senza un minimo di trama che lasci svegli e con la voglia di continuare. Inutile. Do 2 stelle solo perché é scritto bene
non mi è piaciuto. la prima metà del libro di una noia colossale poi leggermente si riprende ma non a sufficienza per i miei gusti. prolisso in tanti punti inutili e poco interessanti e scarno dove invece mi sarebbe piaciuto un approfondimento. L'unica cosa positiva come già detto da altre è l'atmosfera e la descrizione di Salem.
Recensioni
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Riportiamo l’intervista all’autrice curata dalla redazione di Wuz.it
Salem. Salem è sempre lo sfondo dei suoi romanzi. Perché? La sua rappresentazione di Salem ha, ogni tanto, qualcosa di addirittura grottesco: sembra quasi una Disneyland in salsa di streghe. Mi domando che cosa ci sia negli americani che li porti a svilire la loro storia - e una storia tragica come è quella delle streghe di Salem - in questa maniera.
Amo Salem, ci abito, per me è naturale sceglierla come ambientazione per i miei romanzi. Ha ragione per quello che dice riguardo alla faccenda delle streghe: c’è un certo movimento, ora, per ridare la giusta importanza ai fatti storici. È una storia così importante, c’è gente che viene da tutte le parti per visitare Salem e i luoghi dei processi, e allora tutto diventa un mercato. Alcune cose - il museo delle streghe, parecchie rappresentazioni sceniche- sono fatte molto bene, e poi c’è questo Disneyland - come l’ha chiamato lei. Per Halloween abbiamo avuto 300.000 visitatori che sono venuti apposta a Salem. La gente fa soldi sulla faccenda delle streghe e nessuno vuole rinunciarci. Ma c’è una lotta contro questo aspetto affaristico, adesso: non dovrebbe essere così, ma intanto…si sa come va il mondo…
Vecchie e nuove storie: l’amore omosessuale tra Finch e Melville serve per creare un legame con la relazione tra gli scrittori Hawthorne e Melville? Come per dire che non c’è niente di nuovo sotto il sole?
In parte sì, in parte era per contrastare il legame lesbico più moderno delle due donne. Volevo evidenziare quanto fossero cambiate le cose, come fosse cambiato anche il sistema legale: quando Finch iniziò la sua relazione, era quasi d’obbligo tenerla segreta. Per quello che riguarda Hawthorne e Melville, non credo che tra di loro ci fosse un amore omosessuale, anche se ci sono delle biografie che lo suggeriscono. In particolare ci sono delle lettere di Melville che lo farebbero pensare. Bisogna dire, però, che ai loro tempi, l’amicizia affettuosa tra uomini era più comune - ai nostri giorni lo considereremmo un legame di tipo sessuale.
E per quale motivo inserire la storia dentro la storia, il romanzo non finito scritto da Maureen sulla moglie infelice che cerca il suo innamorato?
Nel porto di Salem c’è la nave di cui parlo nel romanzo ed è una cosa di cui tutti sono molto orgogliosi, a Salem. La storia di Maureen è quella del grande amore che lei non ha trovato nella vita. Volevo distruggere la fantasia femminile che proietta in un uomo la sua immaginazione dell’uomo-principe azzurro, la fantasia del grande amore che non trova riscontro nella realtà, che è anche molto pericoloso. Perché non si vede la persona come questa è veramente e alla fine non si può non restare delusi. Maureen sposa l’uomo sbagliato e poi incontra un altro uomo e proietta di nuovo i suoi sentimenti su di lui. Ma Maureen non è una brava scrittrice: non finisce la sua storia, non sa come farla finire. Non trova la fine perché sopravvaluta la ricerca dell’amore.
La lettura delle stelle qui e la lettura dei pizzi ne La lettrice bugiarda: sembrano due fili conduttori simili e invece sono diversi. La lettura dei pizzi cerca di vedere nel futuro, la lettura delle stelle cerca la direzione del proprio corso, una metafora per la necessità di seguire un fine nella vita. Sono entrambe due tematiche molto singolari per uno sfondo narrativo…
All’inizio non avevo idea che avrei inserito la lettura delle stelle nel libro. Poi è successo, perché cercavo un’immagine di fondo: naturalmente la lettura delle stelle è diventata una metafora. Il contrasto tra la lettura delle stelle e la lettura del pizzo non è stato intenzionale, ma tra le due letture c’è qualcosa in comune: ci sono spazi bui tra le stelle e ci sono spazi vuoti tra i fili del pizzo. Entrambi questi spazi ‘vuoti’ rappresentano quello che è nascosto e in entrambi i libri c’è molto che è nascosto.
Ritroviamo in questo romanzo allusioni a personaggi de La lettrice bugiarda, nonché a Yellow Dog Island e alla lettura dei pizzi: allusioni per ricordare al lettore il romanzo precedente?
Sì, se si è lettori appassionati, è piacevoli rincontrare i personaggi dei romanzi precedenti. Io volevo mostrare qualche personaggio ancora vivo dopo dieci anni. Volevo mostrare Salem dieci anni dopo: forse oggi Salem è un po’ meno Disneyland di dieci anni fa. Entrambi i romanzi sono ambientati nel presente ma più o meno a dieci anni di distanza: ecco, mi pare che ci sia stata, in questi anni, una riscoperta dell’architettura e della storia di Salem.
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