Fa disegni sulla pelle per coprire i ricordi o per fissarli, sa usare qualunque tipo di arma e conosce ogni tecnica di sopravvivenza. Ma con gli uomini è una frana, anzi li tiene proprio alla larga. È convinta che sarà sempre sola, ma forse sta per essere smentita. Olga ha trentanove anni, abita in un paese al confine con la Svizzera ed è ossessionata dalla paura di perdere la memoria, com'è successo a sua madre. È stata lei a chiamarla come la C?echova, ma se l'allieva di Stanislavskij era corteggiatissima, Olga ha sempre diffidato dei maschi. «La tatuatrice che cancella i brutti ricordi», l'ha definita il «Corriere», dando una sgradita notorietà proprio a lei, cresciuta isolata come aveva deciso suo padre, che l'ha iniziata all'arte del combattimento. Quando scompare Melinda, un'amica milanese tatuata anni prima, Olga si getta nella sua ricerca. Cosí? incontra l'attraente giornalista Gabriele Pasca, che sovverte ogni sua certezza sui sentimenti. Per scoprire che cosa si cela dietro le sparizioni di diverse donne, Olga dovrà sfuggire a un uomo spietato che la insegue. Un uomo con una piovra tatuata sul collo. - Prima regola, - le disse a un certo punto lui, interrompendo le sue divagazioni. - Fa' in modo che l'oggetto della tua attenzione non si accorga che lo stai studiando. Perderesti il vantaggio guadagnato. Olga ci rimase malissimo, ma si rese conto che in effetti c'erano troppe cose che non sapeva. - Ti insegnerò come fare. Seconda regola: non accettare mai passaggi dagli sconosciuti. Mai. A meno che tu non sappia come difenderti. - Ma tu non sei uno sconosciuto, - esclamò Olga. - Sei mio padre! - E chi lo dice? - Tu! L'uomo sorrise. - Sarà divertente lavorare insieme. )
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