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Le edizioni Dedalo, insieme a una precedente pubblicazione risalente oramai al lontano 1969, intitolata anch’essa laconicamente “Raffaele Spizzico”, oggi fuori catalogo e difficilmente reperibile, nel ’93 hanno proposto questo secondo bel libro, che raccoglie numerose testimonianze critiche e le riproduzioni molto fedeli delle opere del pittore delle Murge, acquerelli, sculture, disegni, incisioni, olî. Se quindi il precedente volume stampato in una elegante veste bianca con impressioni in oro, era corredato di un piacevole profilo di Spizzico scritto dallo scrittore, anch’egli pugliese, Giuseppe Cassieri e curata da Pietro Marino, qui i contributi sono svariati e tutti attenti alle dinamiche della pittura figurativo-espressionistica di Spizzico. Ritroviamo i nomi di Ciardo, Scheiwiller, Sanesi… e sono solo pochi esempi delle tante testimonianze che il libro antologizza. Tutte insieme ridonano il volto morale e artistico di questo pittore silenzioso ma molto prolifico, ancora poco noto al vasto pubblico. Spizzico, nato a Bari nel ’12, fu per molti anni a capo dell’accademia di Belle Arti di Lecce, mentre alla galleria romana “Il Pincio” tenne le prime mostre personali di grande successo – ed è qui, durante una esposizione degli olî dedicati alla Murgia, che Cassieri lo conobbe; ma non mancarono durante la sua lunga vita anche personali all’estero e contatti internazionali, con Kokoschka per esempio, che dopo aver visitato l’Accademia di Lecce inviò a Spizzico una lettera entusiastica per l’ambiente artistico ivi presente e per la sua opera pittorica, definendolo “un colorista di istinto” (“Sie sind ein Colorist vom Herzen her”, lettera del 1° VI ’66). Il colore, denso e materico, netto come l’azzurro di un cielo estivo, o equoreo e profondo come il mare del dipinto “Marina di Castro” accoglie apertamente in se stesso la grande luce mediterranea e le sue dorate metamorfosi: il suo canestro di “Pesci azzurri”, per es., ha in sé la circolarità e i petali di un fiore.
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