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Anno edizione: 2012
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Cristiano Cant! Finalmente sotto lo stesso tetto! Stavolta senza infamie, senza infamie... come il capitano Achab e un certo Starbuck, ricordi? Mi pare di averlo sognato. Altre volte fummo sotto lo stesso tetto. Mai come questa, dove a sorvegliarci è l'occhio appassionato di uno scrittore straordinario, volto alla perfezione e amante di tutte le cose piccole, perché sono le sole a poter essere rese grandi. Non fosti tu a dirmi che dall'alto si può solo scendere? Così, le città di Odessa, sotto la penna di Babel', diventano grandi cattedrali. Ti saluto, amico mio.
La scrittura di Babel' è potenta, vivace e colorita come i suoi personaggi. La Moldavanka prende vita in ogni passo dello scrittore,bucando la pagina.
Immersi in una tradizione ferrea, cocciuta, spesso ferocissima, ma avvolta in un suo particolarissimo senso della giustizia, del bene, di espiazioni immediate, ecco una straordinaria corte di racconti nella quale l'ebraismo prorompe in tutte le sue ortodossie. Un universo di personaggi come in bilico fra obbedienze estreme e morali tutte proprie attraversa i vicoli delle pagine disegnando un mosaico di nuvole e sangue, di generosi banchetti e tremende vendette; commercianti, bagarini, mediatori, portuali, tutti uniti fra loro dalla forza di una comunita', dalle strettoie di parentele inscindibili, da storie dove una morale arcaica e terribile fissa un legame al palo di doveri senza discussione e dove la giustizia e' una sola:"Quella giustizia tra virgolette e senza virgolette". Una scrittura che sa subito alzarsi a poesia, immagini e metafore stupende che aprono il cuore in un tenero sorriso: "Il cielo era rosso come una data rossa sul calendario". Oppure:"Sul naso ha gli occhiali, nell'animo l'Autunno". O ancora: "La fodera del borsellino gonfio e' piena di lacrime". Le vicende di Frojim il guercio o del "Re" Benja Grid si stagliano nelle righe come un suono di gesta da mandare a memoria, un solco di ricordi da imprimere a fuoco nella coscienza, traccia profonda di quel mondo radicatissimo dove anche certo male e' pedagogia assoluta. Un mare che deposita stralci di tempo umano e religioso incantato, come sospeso, vivo tuttora e tramandato in abitudini che non conoscono ne' cadute ne' rivali. Perche' e' vero che: "Un pensare semplice e' un pensare senza astuzie". Ma solo perche' l'astuzia e' antica quanto l'uomo. Libro indispensabile, lastra purissima di una cultura eternamente favolosa.
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