Genjuro è un povero ceramista, che conduce una vita modesta nel seno della sua famiglia e ne è perfettamente soddisfatto e felice mentre Tobei, suo cognato, sogna di diventare samurai. Scoppia la guerra e Genjuro parte per cercare di vendere la sua merce prima che la battaglia gli impedisca di raggiungere il mercato. Anche Tobei va con lui per aiutarlo: essi raggiungono il loro intento, e il grosso guadagno ottenuto spinge i due uomini ed i loro famigliari a lavorare senza sosta per guadagnare sempre di piu' e conquistare il benessere. Quando la guerra piomba loro addosso, i due partono, proponendosi di raggiungere con le loro famiglie un altro paese ma le difficoltà di trasporto e l'infuriare della battaglia che li circonda li costringono a rimandare indietro le famiglie ed a proseguire da soli. Giungono finalmente ad Omizio, dove le loro vie si dividono. Genjuro vende la sua mercanzia e fa la conoscenza di una bellissima donna, che, accompagnata da una vecchia ancella, gli compera alcuni oggetti e se li fa portare a casa dallo stesso Genjuro. Entrato in quella dimora, Genjuro subisce l'influenza dell'atmosfera irreale di sogno che vi domina, ed è preso dalla passione per la bella principessa compratrice, che contraccambia i suoi sentimenti. Nel frattempo Tobei, affascinato da un corteo del ricco signore del castello, si arruola e, dopo molte battaglie, viene in possesso di una testa di nemico vinto, e diventa samurai, com'era nei suoi sogni. Ma in una casa da thè egli trova sua moglie e comprende quanto sia stato alto il prezzo pagato per la sua ascesa. Genjuro intanto viene liberato dall'incantesimo della principessa, che non era un essere reale, ma un fantasma: egli riesce a tornare a casa, dove apprende che sua moglie è morta, ma la sua immagine fantastica veglia su di lui e sul suo lavoro.
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