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Libro ben tradotto e scritto in modo chiaro. Da leggere con molta attenzione e con mente riposata. Non è un romanzo. Effettivamente è scritto in modo accattivante ed è ricco di erudizione. L'autrice padroneggia, rilegge ed analizza i primi undici capitoli della Genesi fornendo per lo più interpretazioni sillogistiche, ermeneutiche condivisibili. Alcuni interrogativi restano. 4 e non 5 stelle in quanto sono rimasto deluso dall'analisi Genesi 6-9 ed in particolare dal capitolo concernente Gn 6,1-4 in cui l'autrice, domandandosi quale possa essere il significato di tale singolare brano nella Bibbia ed in Genesi, risponde :" E' bene riconoscere il carattere mitologico di questo brano e considerare tranquillamente questi testi come uno dei generi letterari narrativi di cui si parla degli inizi" (pag.105). Sottolinea che il tema principale di Gn 6,1-4 è la mortalità per cui esso si concentra sul tempo della vita umana sulla terra per cui gli esseri umani sono differenti dalla categoria degli dei; essi e i loro figli IBRIDI, cioè quelli nati dall'unione tra i figli di Dio e le belle figlie anonime degli uomini, non sono dunque immortali, ma a loro viene riservato un periodo di vita limitato: durata massima di vita sulla terra 120 anni. Il dubbio che assale è che tutta la Genesi possa avere carattere mitologico. La domanda delle domande rimane: creazione o evoluzione? Tendo ad essere agnostico in quanto, anche dopo la lettura di questo libro, credo che la capacita cognitiva del pensiero umano si limita alla sfera ristretta dei fenomeni e ritengo irrisolvibili i problemi metafisici e religiosi. Navigo verso l'agnosticismo religioso (agnosteismo) per cui penso che Dio possa essere raggiunto solo attraverso la fede, la rivelazione superiore, una visione mistica o l'estasi. Son ancora in cammino.
L’autrice, in questo suo lavoro ci narra di cosmogonie o, usando un’espressione da lei preferita, di :”racconti dell’inizio”. L’espressione “racconti dell’inizio” fa sì che non si venga a formulare quel giudizio di valore per cui i racconti della creazione della tradizione giudaico-cristiana vengono posti in una più alta considerazione rispetto a tutti gli altri racconti di creazione delle altre tradizioni religiose ai quali abitualmente si dà il nome di miti, dove la parola mito ed i suoi derivati, nell’accezione corrente, sembrano rimandare ad una idea di falsità. La prima parte del libro è rivolta ad un’analisi erudita, profonda, alquanto originale dei primi undici capitoli della Genesi, che vengono spesso riletti in una luce completamente nuova. All’eventuale lettore del libro, per un ulteriore proficuo approfondimento ed arricchimento, suggerirei di affiancare al testo della van Wolde i capitoli relativi alla Genesi che si trovano nell’ottimo lavoro di M. Baldacci: “ Prima della Bibbia”. Nella seconda parte sono esposti racconti di creazione di altre culture e civiltà, che ci danno la possibilità di conoscere altre rappresentazioni dell’inizio del Tempo e dello Spazio. Il Rig. Veda, l’Enuma Elish, la Teogonia di Esiodo etc., conducono il lettore all’interno di altri sistemi di osservazione ed in altri mondi dell’immaginazione. In effetti uno degli scopi del libro è quello di ispirare una concezione più flessibile dell’inizio sia attraverso una rinnovata interpretazione di Genesi 1-11, sia attraverso un confronto – comparazione con racconti di creazione di altre culture. Questo fornirà da un lato un’altra prospettiva da cui poter vedere il nostro proprio modo di valutare l’inizio; e dall’altro la possibilità di ricercare a tutto tondo le “ Tracce di verità” riguardo alla “ Verità” dell’inizio. La terza parte analizza gli approcci scientifici al tema dell’inizio, mettendo in atto una interessante comparazione tra creazione ed evoluzione.
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