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Anno edizione: 2013
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E' il primo libro che leggo di Monika peetz e devo dire che mi è piaciuto tantissimo. Solo leggendo la trama mi ha colpito e ho deciso di prendere sia questo che il seguito. La quinta costellazione del cuore parla di un gruppo di cinque amiche che si trova ogni primo martedì del mese a cena fuori. Come ogni anno decidono di partire per una settimana di vacanze e decidono di seguire l'idea di Judith, appena rimasta vedova, di partire per il cammino di Santiago di Compostela per trovare delle risposte lasciate nel diario del marito. E lungo questo cammino vengono fuori tante cose, ogni ragazza da questo cammino otterà qualcosa, sia positivo che negativo...
La descrizione letta su varie librerie on line mi ha tratto in inganno e per buona parte del libro mi sono aspettata colpi di scena, misteri svelati, segreti e bugie portati a galla. Ma non è questo il genere cui ascrivere il romanzo di Monika Peetz. Quindi ho iniziato ad apprezzare il libro solo tardi, quando avevo già superato la metà del romanzo, lamentandomi più volte della sua lentezza. In qualche occasione ho meditato di piantar lì la lettura. In effetti non accade granché per gran parte del libro, tuttavia una volta capito che si trattava di un racconto di amicizia e di crescita interiore delle protagoniste che durante il pellegrinaggio a Lourdes scoprono tantissimo su loro stesse, sulle decisioni prese nellavita, sulla possibilità di cambiare il proprio futuro anche io ho cambiato prospettiva. Il colpo di scena poi c'è ed arriva a due terzi del libro, ed è veramente un brusco cambiamento di rotta, insomma mi è piaciuto perché non è stato per niente prevedibile. Peròmi sono anche un po' irritata con judith, che insomma dopo aver compatito per la sua perdita, asciugato le sue lacrime di povera ed indifesa vedova forse buggerata dal marito subisce un tale voltafaccia che anche io come le sue amiche mi sono sentita tradita. Ultimo appunto da fare all'autrice: le amiche del martedì sono cinque ma le storie che ci vengono raccontate sono solo quattro. perché Estelle ha così poco spazio? perché per lei il pellegrinaggio non ha signifcato né insegnato nulla?
Lento, scontato e noioso... non suscita mai alcuna emozione... persino nella parte in cui tra le amiche viene rivelato il segreto che una di loro si porta dentro,appare molto appiattito...
Recensioni
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A sei mesi di distanza dalla morte del marito, Judith sente di aver toccato il fondo. Non ha ancora trovato il coraggio di aprire gli armadi e buttare le cose che erano appartenute ad Arne. Ovunque si insinua la traccia del ricordo: di un gesto, di un momento, di un'abitudine. Judith vive all'ombra di un passato che ogni giorno rischia di svanire per sempre e lasciarle solo il vuoto della solitudine e dei rimpianti.
Poco prima di morire, nello stato ovattato e semibuio in cui l'aveva ridotto la morfina, Arne era stato colto all'improvviso da un pensiero inquietante: la Moleskine nera, il suo bloc-notes di viaggio, era ancora nell'armadio. Un posto sicuro, finché fosse rimasto in vita. Non aveva fatto in tempo a sbarazzarsene, attaccato alla speranza che gli venisse concessa una piccola proroga dalla morte. Ma ora non riusciva più neanche a immaginarsi quali conseguenze avrebbe potuto avere la verità, semmai fosse venuta a galla.
Quando Judith apre le ante dell'armadio di suo marito, scomparso ormai da sei mesi, il ricordo la assale di nuovo, vivo, prepotente. Tra i bizzarri capi di abbigliamento, il giaccone di velluto con le toppe di pelle sulle maniche le rammenta inevitabilmente la prima volta che lo aveva incontrato in libreria. Mentre cerca di tirar fuori un indumento di flanella, cade qualcosa: è il diario di Arne, la Moleskine nera su cui aveva annotato con meticolosità le tappe del viaggio a Santiago de Compostela, che aveva progettato due anni prima che gli venisse diagnosticato il tumore. Col tempo, Judith si era dimenticata completamente di quel libretto. Ora gli sembra la cosa più preziosa che le ha lasciato il marito e si immerge nella lettura, fino a quando il racconto non si interrompe nel bel mezzo di una frase, lasciando seguire solo pagine bianche. Dopo la diagnosi del tumore, Arne aveva cambiato itinerario, ma non era riuscito a raggiungere la meta, sfinito dalla malattia. Adesso Judith ha solo una certezza: per chiudere i conti con il passato deve arrivare in fondo a quella storia, capire cosa si nasconde nel vuoto di quelle pagine ripercorrendo le tappe del marito.
A farle compagnia, le amiche più care: la bella e selvaggia Kiki, la distaccata Caroline, la perfetta Eva, la raffinata ed eccentrica Estelle. Cinque donne che non potrebbero essere più diverse, legate da affetto sincero. Ognuna ha i suoi motivi per imbarcarsi in questa nuova avventura: sfuggire alla noia della quotidianità e alle infinite aspettative degli altri, cercare una tregua ai problemi di lavoro, ritrovare il brivido della libertà e della spensieratezza della gioventù, soffocato dagli impegni, dai doveri, dalla carriera. A volte serve un cambiamento drastico per poter osservare la vita da una prospettiva diversa.
Ma basta poco per capire che qualcosa non va: le puntigliose indicazioni del diario di Arne sono sbagliate, non corrispondono a quello che Judith si trova davanti. L'uomo che aveva amato per tanti anni le aveva mentito? Che cosa le aveva nascosto? O forse dietro le parole del marito si cela un senso da riscoprire? Ci sono delle risposte che Judith deve assolutamente trovare. Ma non è la sola a cercare un senso. Durante il viaggio tutte le cose non dette vengono a galla, le certezze si sgretolano, le strade si dividono. Ognuna di loro arriverà alla fine molto cambiata, attraverso un tragitto che le metterà di fronte a loro stesse e le costringerà a fare i conti con il passato. L'unica certezza sta nel loro cuore, perché lì si racchiude la verità.
Dosando sapientemente ritmi e tempi, intrecciando le voci e le vite di cinque giovani donne fortemente caratterizzate come fossero le protagoniste di una serie televisiva, Monika Peetz (sceneggiatrice per la televisione tedesca e olandese) ci regala un romanzo piacevole, imprevedibile, divertente, che sa far riflettere e sorridere sull'amicizia, sull'amore, sull'esperienza spirituale che permea il nostro quotidiano.
A cura di Wuz.it
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