A cento anni dalla marcia su Roma che diede inizio all'ascesa al potere di Mussolini, questo libro raccoglie i discorsi, gli articoli e gli interventi di Giacomo Matteotti, segretario del Partito socialista, il cui omicidio politico, avvenuto il 10 giugno 1924, sancì l'affermazione del regime fascista. Matteotti, originario del Polesine, vide da vicino la nascita del fascismo, contrastò gli atti di violenza squadrista e denunciò fino all'ultimo i brogli elettorali commessi dalle camicie nere. Insieme a Piero Gobetti, che all'indomani del suo brutale assassinio scrisse un magistrale ritratto di Matteotti, fu uno dei primi antifascisti che comprese il pericolo dell'ideologia eversiva fascista, definita "autobiografia della nazione". Fu pacifista e riformatore del movimento e del pensiero socialista italiano; il suo sacrificio politico ha rappresentato uno spartiacque della storia del Novecento italiana ed è entrato nella cultura popolare ispirando l'impegno politico di tanti attivisti e ribelli. «Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai». Con uno scritto di Piero Gobetti.